Una vita particolare

Con l’espressione montagne russe ci si riferisce a una installazione tipica dei luna park e in generale del parchi di divertimento. Le montagne russe sono come ferrovie che corrono su serpentine fatte di salite e discese, di giravolte, evoluzioni particolari. Il treno corre veloce a ritmo frenetico non da il tempo nemmeno di respirare. Spesso si viaggia  a testa in giù e si prova il brivido del rischio. Si cammina anche nella vita sul filo del rasoio. La nostra vita stessa è un tragitto fatto di alti e bassi, successi  e delusioni, sconfitte e premi, malattia e resurrezione, dolore  e redenzione. Ci sono persone invece che scelgono volontariamente di vivere nella vita reale l’esperienza sublime  e terribile delle montagne russe. Ci sono vite che non hanno tregua, che non conoscono regole, rispetto, dolore e pietà, che seguono sregolati modelli, che vanno incontro a esperienze estreme. Ci sono persone apertamente vocate a una vita spericolata. Di solito gli spericolati sono mondani, fragili e spesso benestanti. I soldi creano una specie di aura sacra, e chi li ha si abbandona a mollezze flaccide senza reagire. Nel romanzo “Montagne russe” di Alain Elkann ci si trova di fronte a un ambiente corale dove i personaggi, legati da rapporti anche di amicizia oltre che affettivi in senso stretto, conducono una vita veloce, frenetica, elettrizzante, splendida, ricca di emozioni. Sono per lo più generazioni di quarantenni abili, brillanti, pieni di risorse. In realtà queste persone hanno perso, forse per sempre, entusiasmo per le piccole cose, hanno perduto valori, punti di riferimento, passioni. Sono alla sbando dentro una bolla di sapone, una campana di vetro dove vivono solo per loro e in funzione di loro. Sono persone che non si rendono conto che il loro mondo benchè dorato si sta disgregando, sta perdendo pezzi. Vivono in un mondo falso dove magari circola il denaro, forse troppo, ma non soffia il vento caldo del sentimento, che riscalda anche in pieno deserto. Il vuoto interiore ha preso il posto del cuore. Allora nell’arido deserto l’unica possibilità è quella di viaggiare su montagne russe dove non ci si accorge di nulla, non si  prova nulla perché tutto corre veloce e il resto non ha più senso.

 

Ester Eroli

 

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