Vigilia

Per vigilia ormai si intende solo il giorno precedente di un evento atteso da tempo come una partita, un convegno, un incontro internazionale. Le vigilie sono sempre cariche di pronostici e di ansia.  In passato la vigilia era considerata sempre il giorno che precede una festività religiosa importante come la Pentecoste ad esempio. Nella nostra tradizione è rimasta solo la vigilia di natale. Non si rispettano più le altre vigilie come Pasqua ecc.

In passato la vigilia di una festa liturgica  era un momento importante accompagnato da una accurata penitenza, una confessione, un digiuno o comunque una alimentazione magra, una veglia di preghiera in solitudine o in gruppo, una serie di offerte votive. Spesso si accendevano lumini e candele specie la vigilia di ognissanti.

Nel passato i cavalieri, prima della cerimonia ufficiale di vestizione e di investitura, il giorno precedente facevano un bagno caldo, accompagnato dal digiuno, dalla confessione, dalla veglia di preghiera in una cappella pubblica o privata. Solo il giorno solenne indossavano l’abito bianco simbolo di purezza.

Ora nessuno rispetta più la vigilia, i giovani non la conoscono, non la comprendono, non la capiscono, non la praticano. Essa rappresenta un momento di preparazione, di riflessione. il caso più clamoroso è quello di alcuni sacerdoti moderni che hanno detto di aver mangiato carne in una importante vigilia. I tempi sono mutati e non resta che adeguarsi.

 

Ester Eroli

 

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