Libera iniziativa Fiocco di Neve


LIBERA INIZIATIVA FIOCCO DI NEVE

 

Diffondete!

 

Ecco il testo di un’equa proposta di riforma fiscale ed economica indirizzata

tramite Web ai Parlamentari italiani.

 

Leggetela con attenzione e se la condividete mandate una e-mail di adesione

ad una o più redazioni di giornali, radio o tv

(di seguito trovate i link per conoscere le e-mail delle redazioni

dei quotidiani, delle radio e delle tv italiane)

 

In più faremo sentire la nostra voce, maggiori saranno le possibilità di successo!

Esattamente come un fiocco di neve

Un solo fiocco di neve non può fare niente,

ma quando i fiocchi sono milioni, tutto il paesaggio cambia

 

La proposta non ha alcuna connotazione partitica

ma segue come unico fine quello dell’equità fiscale e della giustizia sociale

 

Un caro saluto

Riccardo Jevola

 

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Onorevoli Parlamentari,

sono un cittadino, un contribuente, un elettore e un lavoratore italiano. Non sono un evasore fiscale, uno speculatore, un approfittatore. E come me in Italia ci sono decine di milioni di persone. Assieme a loro ho contribuito a eleggere l’attuale classe politica, di cui voi fate parte, e come loro ho orientato il mio voto in base ai programmi elettorali che voi e i vostri partiti avete promesso di realizzare se eletti. Come noto ormai a tutti gli italiani la vostra classe politica ha di fatto delegato un Governo tecnico a gestire le riforme economiche aldilà di ogni programma politico, di ogni confronto democratico, un Governo privo di un mandato diretto, chiesto e ottenuto dai cittadini, e che perciò non ha alcun vincolo di rappresentatività del popolo italiano. In sostanza, oggi in Italia governano i tecnici in forza di una delega in bianco sulle realizzazione delle riforme economiche del nostro Paese. Al più a voi resta il potere di porre qualche debole veto parlamentare, ma senz’altro non avete più il coraggio di proporre politiche economiche, né tanto meno la forza di pretenderle. Siamo di fronte ad un Governo che racchiude in sé nei fatti, per la prima volta forse nella storia dell’Italia democratica, il potere esecutivo assieme a quello legislativo. Non resta quindi che all’elettorato, la base che vi ha votato, la stessa che dovrà decidere se votarvi di nuovo, far sentire a chi governa la voce della gente, la sua rabbia, la fortissima richiesta di equità, e pretenderla, con audace fermezza democratica, ma pretenderla. E’ una voce quindi rivolta anche a tutti voi, affinché possiate, dobbiate riflettere sul senso del vostro mandato, sul significato vero, etico e civile del concetto di rappresentatività in forza del quale sedete in Parlamento. Non dimenticatelo mai: siamo stati noi elettori ad avervi mandato lì dove siete adesso, e lo abbiamo fatto confidando nel fatto che avreste rappresentato e difeso gli interessi del più ampio numero di italiani. Prendete quindi atto tutti quanti voi di ciò che vuole l’Italia che lavora, che non ha privilegi ma conti da pagare sempre più salati, medicine sempre più amare da ingoiare per curare un Paese che vuole sopravvivere al cancro ai polmoni ma si ostina a non smettere di fumare. Prendete atto di ciò che la gente vuole, quali giuste riforme si aspetta, e poi provvedete a realizzarle, sin da subito, sin da domani. Riprendetevi l’iniziativa democratica, varate leggi eque, moralmente ineccepibili, che finalmente riportino al centro della società il baricentro dei sacrifici da affrontare per resistere alle spinte speculative che stanno distruggendo l’Italia e l’Europa, e poi incaricate l’Esecutivo di attuarle. Come deve essere, costituzionalmente.

Quanto vi chiedo è contenuto nei venti punti che seguono, ognuno dei quali è connesso a tutti gli altri e assieme compongono il quadro finalmente equo di una profonda riforma economica e sociale della società civile italiana. Leggeteli con attenzione, fateli propri pensando che sono queste le riforme che chiedono gli italiani e infine agite, senza dubbi e senza timori, mettetevi tutti quanti d’accordo, come lo sono tutti gli italiani nel chiedere giustizia, e tornate a fare il vostro lavoro. Gli italiani sono un grande popolo, e meritano una grande classe politica che sappia mettere da parte i calcoli elettorali, ignori le pretese e l’arroganza dei gruppi di pressione, e punti dritta al cuore dei problemi. Fatelo per L’Italia, fatelo per gli italiani, fatelo per onorare il voto che avete ricevuto.

 

A – per una nuova politica fiscale

 

I. incrementare l’IVA al 30% per i beni di lusso, ovvero beni di consumo non necessari per la salute o il lavoro che superano il prezzo di 2.000 euro;

II. impedire di portare in detrazione fiscale i suddetti beni;

III. calcolare il bollo di circolazione degli automezzi e dei natanti di valore superiore ai 75.000 euro in base al loro valore di mercato e non in funzione della potenza fiscale, secondo un coefficiente minimo pari al 1,5% del valore, via via incrementabile in base a scaglioni fino ad un massimo del 3% per gli autoveicoli e i natanti di valore superiore ai 200.000 euro;

IV. elevare incrementalmente l’ICI in funzione del numero di proprietà di ogni singolo proprietario immobiliare, inteso sia come persone fisica che come persona giuridica;

V. incrementare l’ICI del 400% per le case sfitte da oltre cinque anni nei comuni interessati da crisi abitativa;

VI. applicare un’addizionale comunale del 5% sulle compravendite di immobili di categoria A/8 e A/9 (ville, palazzi storici, castelli, ecc.) ripartita al 50% tra venditore e acquirente;

VII. applicare un’addizionale statale del 2,5% e un’addizionale comunale del 2,5% ai redditi delle persone fisiche superiori ai 100.000 euro;

VIII. applicare un’addizionale statale del 3% sulle operazioni di profitto in borsa, se trattasi di profitto maturato con un’operazione di acquisto e vendita completata entro 5 giorni lavorativi. In particolare, per quanto riguarda l’adeguamento delle tassazioni da rendite sui livelli europei, applicare la soluzione francese che per le plusvalenze prevede il 27% di tassazione (16+11 di contribuzioni sociali) se l’ammontare delle transazioni supera 15.000 euro. Da prevedere parziale esenzione dell’imposta del 16% per partecipazioni detenute da più di sei anni e completamente esente dopo otto anni;

IX. prevedere il reato di evasione fiscale, e prevederne la norma che impedisca il condono o il patteggiamento, secondo il principio che il denaro sottratto deliberatamente all’erario è un furto di denaro pubblico. A detto reato deve essere associata la pena accessoria della confisca dei beni acquisiti in virtù dei ricavi ottenuti frodando il fisco a titolo di risarcimento morale verso il popolo italiano;

 

B – per consolidare il lavoro e proteggere i lavoratori

 

X. Con parte delle suddette maggiori entrate per l’erario, al netto di quanto necessario per il pareggio di bilancio, creare un Fondo speciale pubblico di sostegno al lavoro, aumentare le risorse socio-assistenziali per i disoccupati e i nuclei familiari dei lavoratori meno abbienti; tornare ad investire nella sanità, nella scuola pubblica, nei servizi sociali, nei trasporti locali, nella sicurezza delle città, nella lotta all’evasione fiscale;

XI. creare un meccanismo di indicizzazione salariale tramite l’adozione di un automatismo da realizzare, a favore del lavoratore con reddito netto inferiore ai 25.000 euro, attraverso l’abbassamento dell’aliquota IRPEF in modo da compensare la differenza tra inflazione programmata e inflazione reale. Tale meccanismo verrà finanziato da un nuovo sistema di tassazione degli interessi e dei dividendi sul modello francese dove la tassazione sugli interessi prevede un’opzione tra una ritenuta del 27% (16+11 di contribuzioni sociali) e la tassazione con imposta personale;

XII. creare una legislazione che impedisca la deregulation del mercato del lavoro e rilanci l’occupazione attraverso forme di forte incentivazione all’assunzione a tempo indeterminato, e disincentivazione all’assunzione a tempo determinato di lavoratori precari, anche attraverso l’attivazione del Fondo di cui al punto precedente;

XIII. creare le condizioni affinché lo Stato torni a produrre, attraverso aziende a partecipazione pubblica, beni e servizi per il proprio fabbisogno, nonché competenze e prestazioni gratuite per le imprese in difficoltà. Tali aziende a partecipazione pubblica potranno assorbire i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro che, per ragioni soggettive indipendenti dalla loro volontà, trovino gravi difficoltà di riassorbimento nelle aziende private;

XIV. sostenere le imprese in difficoltà attraverso temporanee diminuzioni d’imposta e modulazioni al ribasso dell’IVA sui beni da queste prodotti in modo da incidere favorevolmente sul prezzo finale del prodotto da realizzarsi parallelamente a piani industriali di ripresa concordati con i competenti ministeri economici e d’intesa con le organizzazioni sindacali. Gli oneri di tale sostegno saranno in parte recuperati attraverso un contributo di solidarietà applicato alle imprese che nell’anno fiscale precedente hanno avuto profitti superiori al 10% dei costi totali d’impresa e in parte con l’utilizzo delle entrate derivante dalla lotta all’evasione fiscale di cui al punto IX;

 

C – per un nuovo assetto istituzionale e una nuova classe politica

 

XV. Sopprimere enti costosi e apparati statali ridondanti secondo il principio che a parte le Regioni, Le ASL, le Aziende Ospedaliere e le Municipalizzate, nonché i Comuni, tutti gli altri Enti o Aziende pubbliche potranno sopravvivere solo se raggiungono il pareggio di bilancio senza contributi statali o nuove imposte. Seguendo lo stesso principio provvedere a vendere la RAI, abrogando il relativo canone, a sopprimere uno dei due rami del Parlamento, a ridurre dell’80% i costi della politica e del finanziamento ai partiti;

XVI. impedire agli eletti di qualsiasi assemblea nazionale, regionale, provinciale o comunale di ripresentarsi per la terza volta alle elezioni per la stessa assemblea secondo il principio che ogni mandato elettorale non può essere concesso più di due volte. Analogo principio deve essere applicato per i ministri dello Stato, gli assessori regionali, provinciali e comunali. Analogamente i dirigenti generali dello Stato possono permanere nella medesima Amministrazione per non più di cinque anni, dopo i quali devono passare ad altra Amministrazione senza alcuna indennità di trasferimento;

XVII. impedire a qualsiasi cittadino colpito da sentenza definitiva di condanna superiore a due anni di rivestire cariche politiche o assumere la dirigenza di uffici pubblici;

XVIII. impedire ai rappresentanti politici eletti nelle assemblee di cui al punto XV di passare a gruppi misti, o transitare in schieramenti opposti a quelli nei quali sono stati eletti, secondo il principio per cui il mandato di ogni eletto è irrinunciabilmente legato al proprio elettorato in funzione del programma e della forza politica per i quali ha chiesto e ottenuto il voto.

XIX. riformare il pubblico impiego su base meritocratica legando gli stipendi dei dipendenti e dei dirigenti pubblici a fattori di merito o di demerito, valutati annualmente da enti esterni di valutazione secondo principi di efficienza, capacità, spirito di sacrificio e spirito di appartenenza alla Pubblica Amministrazione e ai suoi fini;

XX. creare una direzione nazionale investigativa specializzata nella lotta all’evasione fiscale, sulla falsariga della DIA creata per combattere la mafia, con compiti di studio del fenomeno e delle sue linee evolutive, coordinamento delle indagini preventive e repressive, sia interforze che internazionali.

 

Con la speranza di veder risorgere presto il nostro Paese, vi invio il saluto di un italiano.

 

Riccardo Jevola

 

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 Ecco il link delle e-mail dei quotidiani d’Italia

 Ecco il link delle e-mail delle radio d’Italia

 Ecco il link delle e-mail delle tv d’Italia

 

Nel testo della mail basta indicare:

 

Aderisco alla libera iniziativa “Fiocco di neve” di cui al link:

 

http://riccardojevola.altervista.org/IniziativaFioccoDiNeve.htm

 

Per informazioni e per il coordinamento dell’iniziativa

 

[email protected]

http://riccardojevola.altervista.org/

http://riccardojevola.blogspot.com/

 

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