Lo squillo del telefono

Lo squillo del telefonoIn passato quando non c’era la crisi e la gente era molto ben disposta verso gli altri, aperta e gentile nelle case arrivavano sempre tante telefonate. Erano telefonate di amici, di conoscenti, di colleghi, di compari, di compagni di viaggio, di compagni di scuola, di zii, di parenti, di condomini, di negozianti. Il trillo del telefono, uguale quasi per tutti, era ben accolto e si rispondeva con un sorriso stampato sulle labbra. La gente si telefona spesso senza pregiudizi. Con l’era dei telefonini è diminuito il traffico dei telefoni fissi. Ad aggravare le cose ha contribuito il costo delle bollette, l’aumento indiscriminato delle tariffe. Di solito riceviamo telefonate solo di rado e per lo più si tratta di pubblicità di aziende che vogliono venderci qualcosa, di agenzie di viaggio che promuovo pacchetti turistici o che vogliono farci cambiare utenza. Con il libero mercato le società di telefonia sono divenute sempre più competitive e fanno offerte vantaggiose per i clienti. Si tratta di una vera e propria guerra per accaparrarsi i clienti. Quello che ci colpisce maggiormente è che i parenti e gli amici telefonano sempre di meno. Quando squilla il telefono trasaliamo e saltiamo dalla sedia. Ci rendiamo conto con profonda amarezza che se qualcuno ci telefona con urgenza lo fa per uno scopo ben preciso. Durante la telefonata dopo i saluti e i soliti convenevoli scopriamo che la telefonata tanto cara alle nostre orecchie aveva uno scopo, anche remoto, ma pur sempre un preciso obiettivo, magari invitarci a un compleanno o a una cerimonia, oppure chiederci un oggetto in prestito o addirittura del denaro, o un vestito o un libro, chiederci una via, un parere. Ogni volta che squilla per puro caso il telefono sappiamo, ancor prima di alzare la cornetta, a cosa andiamo incontro. Generalmente si tratta di pubblicità di aziende, anche note, in altri casi sono persone che ci chiamano per una richiesta di aiuto, per chiedere qualcosa nel dettaglio. Quindi o si tratta di zuppa o di pan bagnato. La musica non cambia, non arriva mai una telefonata spontanea, disinteressata fatta per il puro gusto di salutare la persona, di parlare liberamente. Mentre parliamo al telefono cerchiamo di capire dove il discorso va a parare per essere pronti con la risposta. Se poi accampiamo un rifiuto sentiamo il gelo nella voce dell’altro, la delusione. Dovremo essere sempre disponibili. Certe persone ci perseguitano per ottenere ciò a cui aspirano, ci tempestano di telefonate per poi non cercarci più per anni e anni. Qualche volta il telefono squilla anche nella notte a seconda delle esigenze disturbandoci il sonno. Allora certe volte quando siamo proprio stanchi ci viene la voglia di tagliare i fili del telefono, di distruggere quel contatto con l’esterno che si trova nel cuore della nostra abitazione, ma che ormai detestiamo in quanto è solo un falso contatto.

 

Ester Eroli

 

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