Non siamo nessuno

Non siamo nessunoTutti noi siamo convinti di agire rettamente. In alcuni casi ci impegniamo seriamente per poter piacere agli altri, per portare a termine i nostri compiti egregiamente. Ci capita allora di investire sugli altri, di cercare di trasmettere agli altri la nostra sensibilità, i nostri valori, le nostre convinzioni, i nostri punti di vista. Cerchiamo di condividere, con le persone che riteniamo affini a noi, parti importanti della nostra vita, pensieri, sensazioni, aspirazioni, sogni. Alcune persone apparentemente sembrano seguirci, accettano i nostri pensieri espressi a voce alta, i nostri consigli, i nostri racconti di esperienze vissute. Molte persone ci assecondano, ci danno carta bianca, sembrano godere della nostra compagnia, ma soprattutto ci stimano. Con loro condividiamo momenti, incontri, uscite. A loro raccontiamo il nostro passato sicuri di essere capiti, rievochiamo episodi del passato anche incresciosi, facciamo delle confidenze . Con le persone affini ci sentiamo a nostro agio, ci sbilanciamo a parlare di noi, dei nostri progetti, della nostra vita privata, dei nostri pensieri intimi, dei nostri punti di vista su certi argomenti, dei nostri ricordi . Esterniamo cose che non abbiamo detto a nessuno convinti di essere compresi, difesi, aiutati. Con loro parliamo apertamente dei nostri difetti in gaie conversazioni , narriamo con ardore storie sentimentali, gettiamo luce sulle nostre passioni nascoste, sui nostri progetti incompiuti . Parliamo dei nostri gusti, delle nostre preferenze Le persone che ci sono davanti ci appaiono come noi, amanti degli stessi ideali, aventi gli stessi nostri gusti. Con loro ci avventuriamo in terreni inesplorati. Con loro ci rechiamo alle mostre di artisti, alle gite, nei locali, li ospitiamo in casa, facciamo dei favori . L’attesa per il loro arrivo è sempre trepidante, ansiosa. Con franchezza ringraziamo il cielo di aver incontrato simili persone. Non cambiamo l’opinione che abbiamo di loro e la esprimiamo davanti agli altri lodandoli . Diamo molto ma piano piano ci rendiamo conto di ricevere poco. Ci rendiamo conto che l’altro è distratto, pretende troppo, ci sfugge. A un certo punto vediamo oltre l’evidenza. Ci rendiamo conto che l’altro ci guarda in modo poco lusinghiero, fa spallucce quando lo consigliamo per il meglio, ci fa domande impertinenti quasi offensive, che noi non avremo mai fatto, si mostra seccato, ci guarda con aria astuta, con sguardo di sufficienza e canzonatorio. Alcune donne si mostrano superiori. Quando ci riscuotiamo dal torpore rimaniamo turbati come davanti a un fantasma. L’altro ha solo finto di essere affine a noi per trarre qualche vantaggio, di qualsiasi natura. L’altro ci appare ozioso e sfaccendato, pronto a buttarci alle ortiche alla prima occasione. Allora ci sentiamo impotenti. Avvampiamo per la rabbia con astio. Ci convinciamo che non siamo nessuno perché non siamo riusciti a penetrare nel profondo nell’anima altrui. Non siamo riusciti a trasmettere agli altri gli aspetti della nostra personalità. L’altro non è disposto a difenderci, a capirci, ad accorrere in nostro soccorso, a tutelare i nostri interessi. Con un pallido sorriso ci rendiamo conto di essere stati ingenui e imprudenti. Ci sentiamo sfortunati. Intanto celiamo il disappunto e non riusciamo a reintegrare l’altro che ci appare solo una persona falsa che si è approfittata della nostra buona fede. Arrossiamo pensando alle confidenze che abbiamo fatto. Ci accusiamo di essere persone non in grado di conquistare gli altri, di lasciare tracce nelle loro anima. Con il tempo comprendiamo di essere stati raggirati, presi in giro, ma dovevamo saperlo i veri amici sono quasi sempre gli amici d’infanzia, d’adolescenza, quelli che hanno condiviso i respiri nascosti della nostra anima ingenua.

 

Ester Eroli

 

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