CULOTTE

Nel 1997 per la Castelvecchi edizioni uscì un saggio alquanto singolare di Luciano Spadanuda  dal titolo Storia della mutanda. Si può definire un trattato di antropologia erotica con molti riferimenti lascivi e scandalosi, e aneddoti piccanti. Sono riportate molte notizie su questo indumento intimo. L’autore mostra di essersi preparato e documentato ampiamente sulla materia in oggetto. I primi in assoluto a dare importanza a questo indumento intino sono stati i libertini francesi del settecento, ma già nel cinquecento la letteratura erotica del tempo, segreta, si ispirava a questo capo di abbigliamento all’epoca molto raffinato. Anche le epoche più morali hanno dato spazio a questo capo di abbigliamento.

Nell’ottocento si sono aggiunti busti e giarrettiere, body e altri strumenti di seduzione. Le mutande sono divenute indispensabili con l’avvento della minigonna.

In Francia le mutande si chiamavano culotte ed erano indossate sia da uomini che donne. In verità la culotte era una mutanda più lunga  che abbracciava fianchi e glutei. Il termine è francese e significa sedere. All’inizio la usavano solo le classi più elevate e nobili ed erano in seta, pizzo, cotone.

Ai nostri giorni sono in tessuto elasticizzato, quasi invisibili e sono usate per modellare i fianchi e produrre un effetto stringente.

L’autore di questa particolare storia ha scritto altri libri scabrosi e scottanti come la storia dello sperma, l’urlo del piacere. Sono racconti molto seducenti e intriganti.

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