Nuove abitudini in una società in trasformazione

Nuove abitudini in una società in trasformazioneLa società sta cambiando a una velocità pazzesca. Tutto muta, prende una forma diversa. La realtà ci sfugge tra le dita come sabbia sottile. Non riconosciamo più la realtà che ci circonda. Cambia il valore delle cose, il loro spessore, il loro ruolo. Quello che prima era fondamentale, prioritario ora diventa inutile, le cose che prima venivano scartate ora diventano vitali. Mutano le abitudini, i sentimenti, cambia persino l’approccio con il dolore. Ci troviamo di fronte a fenomeni sconosciuti, stravaganti, privi di senso a cui si dà importanza. Stentiamo ad andare dietro alle trasformazioni. Restiamo allibiti di fronte a nuove abitudini. Nel passato una persona che rubava ai colleghi di lavoro veniva guardava male, considerata negativa, da tenere a bada, in alcuni casi licenziata. Ora viene premiata con avanzamenti di carriera, difesa e apprezzata per la sua sveltezza, riesce a trovare persino degli amici fidati. Nel passato una ragazza perbene era ben vista, ora viene giudicata troppo timida, insicura e insignificante. Certo una ragazza perbene non è molto sfacciata. Vengono apprezzati i comportamenti spregiudicati. I furbi sono sempre persone di successo. Chi si fa scrupoli non incontra la simpatia della gente. Esistono poi tutta una serie di atteggiamenti che ci lascia perplessi. Ragazzi con abiti stravaganti, con tatuaggi, orecchini, capelli celesti, ragazze con capelli rosa, verdi si permettono il lusso di deridere i passanti, di avere un atteggiamento altezzoso e indisponente, di guardare dall’alto in basso la gente comune. Come se fosse del tutto normale uscire di casa con abiti estivi in pieno inverno, con una chitarra sulla spalla e magari i capelli tinti di viola. Gli sguardi di queste persone sono truci, determinati. Alla gente seria guardano storto, come se fosse un peccato mettersi un cappotto per difendersi dal gelo, o un cappello di lana. La normalità che viene criminalizzata, che dà scandalo. In altre parole la normalità viene additata come esempio negativo. In realtà dovrebbe essere la gente comune quella meravigliata, quella che dovrebbe osservare con aria ironica. Invece per assurdo accade esattamente il contrario. La gente comune subisce lo sguardo sprezzante di questa gente strana senza batter ciglio, senza replicare. Passivamente si accetta di essere presi in giro solo perché si indossa un completo gessato grigio e si porta una valigetta nera. Il mondo, specie quello giovane, addita la normalità come esempio di follia. La risposta a questi comportamenti è una sola ed è normale. Ognuno è padrone di fare della sua vita quel che vuole, ognuno è libero delle proprie azioni ma deve sempre rispettare le scelte che fanno gli altri, anche se diverse. Il rispetto è la prima regola. Nessuno è un oracolo di saggezza. Allora bisogna consentire ai ragazzi con i capelli colorati di vivere la loro gioventù come meglio credono e alla gente comune di vivere la loro normalità in santa pace senza occhiate bieche e risate ironiche. In fondo è solo una questione di scelta di stili di vita. Se una persona scegli di vestire classico non deve essere additata per la strada come un fenomeno da circo. Vestire classico è normale, meno normale è avere i capelli color carota. Ognuno viva nel suo ambito senza disturbare gli altri. Certe idee potranno essere anche innovative, ma hanno bisogno, per attecchire, del consenso della collettività. Ognuno deve essere libero di agire come meglio crede. La libertà delle scelte è fondamentale in una società che si definisce evoluta.

 

Ester Eroli

 

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