Quando arriva l’esaurimento nervoso

Il termine esaurimento nervoso venne introdotto per la prima volta negli anni settanta del nostro secolo dall’americano George Miller Beard. E’ un termine sinonimo di stress, che allude a forme di nevrastenia. I sintomi sono quelli della depressione come ad esempio stanchezza, insicurezza, debolezza, cefalea, ansia, vertigini, tensione, insonnia o disturbi del sonno, disturbi alimentari, emotività, preoccupazione, sfiducia, calo di attenzione, alterazione dell’umore, irritabilità, affaticamento, palpitazioni, sudorazione, apatia, debolezza muscolare, malinconia, disistima, ipercriticismo verso se stessi. La difficoltà è quella di riuscire a mantenere un adeguato equilibrio psicologico. Spesso questi sintomi citati vengono sottovalutati. L’esaurimento può degenerare in forme perverse. Infatti i pensieri negativi, la paura e il dolore di vivere, portano a non godere delle cose e a veri attacchi di ansia e di panico. In certi casi si traduce in manie ossessive e suicide. Non tutti sanno che un esaurimento trascurato, non curato può portare su una strada pericolosa. Il soggetto può arrivare a non sopportare più la luce del sole e a vivere chiuso in casa con le finestre chiuse. Addirittura, negli stadi avanzati, si può arrivare ad avere visioni di animali come uccelli, insetti repellenti, serpenti. Per curare questo tipo di malattia occorre una giusta terapia farmacologica e una psicoterapia individuale o di gruppo, a seconda dei casi. Bisogna indurre il paziente a modificare i suoi pensieri. Infatti tutto ha origine nella psiche. A condurre verso l’esaurimento possono contribuire l’uso di tabacco, droghe, alcol, caffeina. L’origine però è sempre la stessa: la mente. Una seria difficoltà, un pensiero ossessivo, ripetitivo può mandare in tilt il nostro delicato equilibrio. Il pensiero della risoluzione di un problema può renderci degli ebeti che hanno una sola idea. Il suggerimento è quello di staccare la spina, di divagarsi, di far circolare nella testa altri pensieri. Il distacco fisico e mentale da una situazione difficile fa sempre bene. Quando riprendiamo in mano il tutto ci accorgiamo che siamo più rilassati e che le cose non sono poi tanto compromesse. Non fissiamoci su questioni che possono risolversi anche all’improvviso grazie a un provvidenziale intervento.

 

Ester Eroli

 

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