Trovare conforto nella lettura

Trovare conforto nella letturaLeggendo il celebre romanzo “I dolori del giovane Werther” ci siamo sentiti trascinati in una vicenda particolare. Successivamente ci sarà capitato di sentire come quel romanzo produsse a suo tempo, dopo la pubblicazione, delle strane conseguenze fra il pubblico dei lettori infatti molti giovani, sull’esempio del protagonista, si suicidarono magari per amore. Tutto questo ci è sembrato eccessivo, fuori luogo. Non si viene influenzati a tal punto da uno scritto, da un romanzo, da una poesia. In una poesia del poeta crepuscolare Guido Gozzano si legge che l’unico conforto è quello che si trova tra le braccia di “nonna letteratura”. Anche in questo caso il totale e cieco affidamento alla letteratura come quasi unica ragione di vita ci era sembrato, a una attenta analisi, esagerato. Gli artisti spesso sono persone originali che si lasciano prendere la mano. Con il tempo, il tempo è nel migliore dei casi galantuomo, ci siamo resi conto che questi artisti non si erano del tutto sbagliati. Infatti quando il mondo cade a pezzi, quando la crisi economica morde, quando le strade sono invase di violenza, quando l’amore ci tradisce, quando l’amicizia scompare per lasciare il posto alla maleducazione e all’ignoranza, quando al lavoro ottengono risultati lodevoli solo i raccomandati, quando i parenti ci voltano le spalle, quando contano solo gli interessi economici, quando siamo ammalati e costretti al letto, quando perdiamo per sempre i nostri cari, quando piove e fa freddo, quando le speranze di sopravvivere sono ridotte al lumicino, quando gli altri non ci comprendono, quando gli altri ci deridono, quando l’invidia prevale sul buon senso, quando la rabbia ribolle, quando l’indifferenza prende il sopravvento allora in quel momento preciso sentiamo la necessità di sfogarsi scrivendo o leggendo una poesia. Troviamo che leggere versi ci rilassa, ci appaga, ci allontana, anche per un istante, dal male, dalla violenza, dal vizio. La sera mentre ci addormentiamo la poesia culla i nostri pensieri, i nostri sogni e ci riconciliamo con il mondo. Il giorno dopo siamo freschi, pronti per un’altra battaglia quotidiana, per un’altra giornata di lavoro. Qualche volta ci piace naufragare fra le braccia della letteratura per dimenticare il rumore assordante e inutile del mondo. In fondo dialogare con la letteratura non è difficile è più difficile dialogare con gente superba e meschina. Leggere un libro, anche magari su un autobus, è sempre una buona abitudine.

 

Ester Eroli

 

I colloqui, di Guido Gozzano

 

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