Sparire

I tempi sono cambiati come pure la gente. I rapporti interpersonali sono sempre più torbidi e misteriosi. Ogni volta puntualmente scopriamo nuove procedure, nuove incomprensioni che spazzano via le nostre certezze, le nostre fiducie.  Scopriamo grovigli di sentimenti mai conosciuti prima. La vita stessa delle persone appare complicata, anche degli amici più vicini, dei parenti. In certi contesti non si accettano consigli, non si accettano neppure i saluti.

Negli ultimi tempi accade sempre più spesso che amici di vecchia data, parenti più prossimi a un certo punto senza un reale motivo concreto spariscono ossia non si rintracciano da nessuna parte. I cellulari sono spenti, il telefono fisso di casa squilla a vuoto, su facebook non rispondono alle sollecitazioni. Un silenzio totale che specie per i parenti diventa un incubo, un disastro. Allora con calma e pazienza si cerca di rintracciare altre persone che sono in contatto, amici comuni, parenti più prossimi e più lontani. Sovente il risultato è sempre lo stesso. La famiglia, la ragazza non si trovano, non  lasciano traccia. Allora avanzano tutte le supposizioni: sono in viaggio, sono all’estero, sono in missione, sono al mare, sono ospiti di amici, sono impegnati per lavoro. Con il passare del tempo aumenta l’ansia e si pensa a soluzioni peggiori, hanno avuto un incidente, un problema grave finanziario. Tutti si impegnano alla ricerca spasmodica della verità ma si teme che sia una verità scomoda, allarmante. Le reticenze degli amici più stretti ci mettono in fibrillazione. Ci sono segreti che noi ignoriamo. Le premesse ci sembrano oscure.

Poi si scopre per caso o perché all’improvviso ricompaiono che hanno avuto una malattia. Tuttavia appena saputo della malattia la prima loro reazione è stata quella di scomparire, di sparire, dagli amici  dalla zona di abitazione, dal paese di provenienza. Una fuga calcolata, mirata per non far scoprire nulla, per non far trapelare nulla. Una fuga idiota perché la gente comunque dopo un certo tempo pensa a male, pensa a un segreto, a un grave dramma.

Non si vuole dare soddisfazione e ammettere che si è malati magari gravi. La circolazione di notizie negative deve essere impedita a ogni costo. Non si può raccontare alla gente di un divorzio, della scoperta di una malattia grave. L’idea di apparire deboli agli occhi degli altri è molesta, toglie il sonno.

Per stare al passo con i tempi nel nostro delirio di onnipotenza non ci sfoghiamo neppure davanti al male restiamo abbottonati come un manichino esposto in una vetrina di lusso.

 

Ester Eroli

 

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