ALLEVAMENTO INTENSIVO

Dairy farm, simmental cattle, feeding cows on farm

Un tempo gli animali erano allevati nelle aziende agricole e nelle aziende a conduzione familiare seguendo regole precise e una disciplina attenta. Agli animali venivano dati scarti alimentari, crusca, vegetali, fieno a seconda del tipo di razza. Il lavoro era sfibrante, massacrante ma dava soddisfazione. Le persone potevamo comprare direttamente dal produttore polli, piccioni, tacchino, selvaggina allevati in modo perfetto. I contadini reggevano la fatica con abilità senza tensioni. L’ammirevole lavoro era svolto da famiglie legate da saldi vincoli di parentela e dotate di ferrea volontà. Con l’avvento della industria il mercato agricolo ne ha risentito, il fenomeno ha avuto delle ripercussioni. Si sono creati allevamenti intensivi che utilizzano macchine e strumenti tecnologici. Gli animali, specie i polli, sono ammassati fino all’inverosimile, le mucche sono costrette a non muoversi per poter ingrassare. Gli animali sono tutti stressati, con gli occhi abulici. Al posto di cibi naturali si danno alle bestie mangimi frutto di elaborate lavorazioni chimiche. Molti animali spesso non sopravvivono a questo gioco al massacro. Per avere un pollo non bisogna attendere molto, ci sono incubatrici e batterie per uova anche prodotte in serie. Molti animali appaiono esili, stanchi, spaventati. Si scopre con sgomento che i maiali sono ammassati, bastonati, maltrattati abitualmente. Siamo rassegnati a vedere questi allevamenti assurdi. Molti polli sono sterminati da infezioni e imbottiti di antibiotici. La gente abbassa il capo e va avanti senza protestare. Molte iniziative per bloccare questo fenomeno sono vanificate. Negli allevamenti spesso si verificano errori, illeciti che fanno tremare di sdegno. Molte persone per praticità e convenienza non comprano la carne, i polli e le uova nei supermercati, nella grande distribuzione ma per prevenire problemi di sorta acquistano tutto nelle piccole aziende agricole dei paesi o del proprio paese di origine, nelle poche aziende private che sono rimaste in piedi. Cercano prodotti genuini e pensano di godere di alimenti sani. Poi la verità viene a galla. Si scopre apertamente che anche in quelle piccole aziende ancora a conduzione familiare avviene lo stesso spettacolo: uso di pesticidi, antibiotici, mangimi sintetici. Anzi alcuni contadini si sono compiaciuti di dire in giro di fare due tipi di allevamenti, uno per vendere alla gente e uno per loro, naturalmente hanno sottolineato in modo imperioso e preciso che gli animali allevati per loro hanno seguito un altro regime alimentare. La gente deve quindi soccombere ed avere prodotti falsificati, spacciati per genuini ma del tutto uguali a quelli prodotti in serie a livello industriale. Ci sono ancora quelli che si approfittano liberamente della buona fede. Il destino rema ancora contro la genuinità dei prodotti. La gente osserva tutto, tace ma si sente defraudata, sbeffeggiata. Non serve fremere e lamentarsi. Il mondo sonnecchia e nel suo riposo non vede gli scempi che si consumano sotto gli occhi atterriti di tutti. Il profitto, a cui si dedica la vita, giustifica tutto.

 

 

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