Il ravanello o rapanello è una pianta erbacea annuale che cresce anche spontanea e selvatica di cui si hanno poche specie. La parola viene dal greco e significa rapa, forse una mutazione del nome del persiano antico rafa nel senso di rapida apparizione in riferimento alla veloce germinazione di cui è soggetta la pianta. Questo ortaggio dal sapore piccante probabilmente è di origini asiatiche. In Asia veniva piantato da giugno a settembre. C’erano due varietà fondamentale quello bianco e quello rosso. La pianta, inserita nella classificazione di Carlo Linneo, attualmente si trova in Europa, Cina, Egitto, nelle Alpi, in Spagna, nord America. Preferisce montagna e collina e climi temperati e freddi. Si trova pure nel bacino del mediterraneo, nei Pirenei, nei Balcani . Si trova fino a 1300 metri di altitudine. Alcune specie particolari si trovano pure in India e Giappone. Molte sono le sottospecie spontanee. La pianta fiorisce a marzo e settembre. Si trova nei campi, nei burroni, nelle siepi se non coltivata. Per individuare nuove specie e sottogruppi è stata fatta una nuova moderna classificazione.
La pianta è alta circa 80 cm, ha poche foglie verdi brillanti e spesso pelose , radici robuste, fusto eretto, pochi rami, i fiori sono ermafroditi dal colore bianco, giallo, bianco con venature violette, violetto, rosato , il calice ha quattro sepali, i frutti appuntiti alla punta. La impollinazione avviene tramite insetti. Preferisce gli orti dal terreno umido, calcareo., magari con silicio con ph neutro.
Nel medioevo era coltivato dal popolo per combattere gastriti e reumatismi. Era usato in cucina per insalate insieme ad altre verdure, per salse. Si usavano sia fiori che radici crude. I semi sono usati per produrre olio, le radici per antipasti.
La pianta cotta va usata per sughi e decotti, frittate, conserve e crostini. Può essere cucinata al forno. Ai nostri giorni molti bambini e ragazzi non la conoscono. Il suo uso sta rapidamente scomparendo.