ORGIA

La parola orgia ha una origine greca nel senso di forza vitale, vigore. I primi ad adottare riti sfrenati propiziatori di tipo religioso  per la fertilità della terra e la abbondanza dei raccolti furono gli egiziani. Ad Agosto per propiziarsi gli dei e avere un buon raccolto si facevano feste licenziose a base di vino e sesso. In questi riti religiosi, che si svolgevano presso templi e santuari, in tutto l’Egitto la gente beveva fino a svenire, e si lasciava andare a danze oscene e sesso di gruppo.

In Grecia si facevano feste lascive in occasione delle feste dedicate al culto di Dioniso e di Cibele. Lo scopo era quello di raggiungere attraverso l’estasi, causata dal vino e dal sesso, l’unione con il divino e gli dei. Lo scopo era anche quello di propiziarsi gli dei per avere un buon raccolto. Le feste si svolgevano in primavera per celebrare il risveglio della natura dopo l’inverno. Si facevano di solito delle processioni al tramonto, dove c’erano portatori di vino, dolci, frutta, musici, danzatori professionisti, ballerine, attori di commedie. Veniva portato un grande fallo simbolo di prosperità. La festa allegra proseguiva nel boschi dove si mangiavano carni crude di animali fatti a pezzi con le mani. Spesso si portavano maschere sul volto. In questo periodo le distinzioni sociali erano azzerate. Il governo poi prese seri provvedimenti per tenere sotto controllo queste feste che causavano problemi di ordine pubblico e davano vita a comportamenti socialmente pericolosi. C’erano stupri e uccisioni durante questi riti orgiastici e liberatori. Gli uomini tornavano ad essere come dei primitivi senza coscienza. Il caos delle feste ricordava il caos primigenio all’inizio della creazione da cui poi scaturiva nel tempo l’ordine.

I romani ripresero dai greci queste cerimonie collettive per ingraziarsi il dio Bacco e altre divinità, fatte di eccessi e sfrontatezze. Ognuno partecipava e dava un contributo specie per favorire il raccolto e la semina . Le feste dilagarono per secoli in tutto l’impero. Nei saturnali molti malintenzionati rubavano come ricordano molti scrittori latini. I  riti spesso non riguardavano solo la sfera sessuale ma anche quella religiosa, erano riti esoterici, riti di fecondità fatti in riferimento ai cicli stagionali, riti anche di iniziazione per i giovani che allegri vi partecipavano spontanei. Spesso durante i riti c’erano indovini, maghi. I nobili si compiacevano di mescolarsi nei giorni di queste feste gaudenti con la povera gente sempre pronta a assecondarli. Alla fine  della festa una ricca matrona metteva una corona su un fallo gigante. Nel sud di Italia si diffusero molti baccanali accompagnati da banchetti e scene di depravazione. Anche i celti facevano feste propiziatoria per garantire la fertilità della terra di solito  a maggio. Le feste avevano varie tappe e gradi e speso vi partecipavano pure esperti e sacerdoti. Le danze venivano chiaramente preparate fra giovani curiose di partecipare. Si svolgevano ogni volta danze tipiche. Spesso si facevano canti ossessivi che appassionavano gli adolescenti. Ogni tanto avvenivano uccisioni e massacri durante lo svolgimento della festa.  Alcune feste non avevano un ordine logico, ed erano rumorose e chiassose tante che il senato romano prese duri provvedimenti  con dei decreti per arginare il fenomeno, per impedire feste avvolte nel mistero e sfrenate. Poi all’improvviso le feste finirono per l’avvento del cristianesimo che permise solo il carnevale dove la gente si accontentava di mascherarsi. Il fenomeno venne arginato.

Ai nostri giorni le orge sono caratterizzate da sesso di gruppo senza sfumature religiose. Dopo secoli le ritroviamo negli anni duemila. Molti adolescenti bruciano le tappe e partecipano a orge private con disinvoltura, con una grinta che sconcerta e disorienta. Dopo alcune orge molti giovani sono diventati introversi, strani, sensibili, aggressivi a seconda del carattere. Non tutti riescono a metabolizzare al meglio le emozioni. Spesso ci vuole tempo. Molte feste giubilanti sono anche a pagamento. Molti escono da tali esperienze insoddisfatti, bisognosi di meditazione. Molte giovani donne dopo certe orge si sono date alla astinenza, all’isolamento, sono divenute cupe e meditative.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.