Anthony De Mello

De Mello è nato in India vicino Bombay nel 1931 ed è morto di attacco cardiaco a New York nel 1987. A sedici anni è entrato nella compagnia di Gesù divenendo anche psicoterapeuta. Ha viaggiato molto in Spagna e America. E’ noto per aver scritto molti libri e raccolte di racconti spirituali e di tipo psicologico. In India ha organizzato spesso dei ritiri spirituali e centri di preghiera. Molti aforismi e racconti sono stati pubblicati dopo la sua morte in quanto inediti. Molte pubblicazioni sono state tradotte in molte lingue come il canto degli uccelli, il canto dell’usignolo. E’ famoso come oratore pubblico.

Il suo pensiero è molto chiaro. Per lui la sofferenza umana deriva solo dalla attività mentale, mentre il male è solo il frutto di ignoranza. Per avere il dominio di sé bisogna concentrarsi solo sulla vita presente dimenticando il passato e non pensando al futuro. Per migliorarsi occorre concentrarsi sulla contemplazione, sul silenzio facendo esercizi del respiro, sulla preghiera.

l’infelicità umana nasce dal fatto che ognuno pensa solo a ciò che non possiede, senza tener conto ciò che già possiede. La felicità può scaturire  solo da dentro il nostro animo. La vera felicità non è causata.  Bisogna per lui allentare i legami con le cose, non restare aggrappati agli oggetti. L’ambiente culturale, il vissuto personale possono creare falsi desideri, falsi legami inutili e influire sulla coscienza. La libertà interiore è l’unica spinta verso il rinnovamento. Noi spesso abbiamo una abietta dipendenza emozionale verso persone e oggetti e pianifichiamo ogni cosa. Gli attaccamenti sono soltanto illusioni che ci condizionano e ci fanno perdere la libertà e ci inducono a essere succubi di pensieri negativi ed a essere deboli.

l’atteggiamento verso gli altri deve essere di indulgenza, perdono, compassione, gentilezza perché anche loro sono soggetti come noi agli attaccamenti e ai desideri. Bisogna essere sensibili. Per vivere nella pienezza bisogna sviluppare il senso della prospettiva. Non bisogna rinunciare a tutto, ma bisogna agire con nuova consapevolezza rinunciando al superfluo. Il malessere nasce dai nostri desideri di possesso. Con gli altri dovremo attuare una compartecipazione reciproca. Dovremo abbandonare critiche  e pettegolezzi e imparare a esplorare. a inventare. Sono le autorità e le tradizioni a schiacciarci con il loro peso. Solo la carità ha qualcosa che avvicina alla felicità. il cambiamento è determinato solo dalla conoscenza. Al posto dell’orgoglio occorre l’umiltà. Per salvarsi occorre seguire la saggezza della natura che sconvolge sempre i piani dell’uomo. inoltre per lui bisogna cambiare carattere essere più malleabili senza forzature. La frenesia negli uomini nasce dal fatto che cercano sempre di mostrarsi diversi da quello che sono e questo genera ansia. La grazia ingenua è priva di conflitti interiori, non conosce invidia e gelosia. Per salvarsi occorre ovviamente dedicarsi a qualche attività senza tener conto del lato utilitaristico e consumistico. Bisogna evitare di pensare agli applausi della gente, molti operano per ricevere complimenti. Bisogna essere umili e nessuno può insegnare l’umiltà, per certe cose non occorrono maestri. Bisogna inseguire la verità non ammantarla di menzogne e vedere le persone per quello che sono senza sopravvalutazioni. Molti si avvelenano con il desiderio di diventare qualcuno  e di frequentare solo persone importanti in questo modo corrompono la loro innocenza. Non bisogna temere di essere rifiutati. inoltre è necessario essere imparziali

In certi casi è la paura di perdere che ci spinge ad agire, di perdere persone , cose  e questo affanno provoca indurimento del cuore. Le azioni buone sono quelle disinteressate fatte amorevolmente. Invece nel mondo conta solo essere produttivi e la posizione raggiunta. La ricerca del successo e le passioni fanno solo perdere la concentrazione. inoltre bisogna distruggere le aspettative, le esigenze. Non bisogna farsi irretire dai giudizi della gente che spesso oscillano fra bene e male. i complimenti e le critiche non ci devono emozionare. Bisogna creare solo amore intorno a noi ed esso sgorga dalla conoscenza e dal mettersi al servizio degli altri. Amare significa far crollare le difese e liberarsi dal controllo della società che invece ci rende tutti incapaci di amare con i suoi condizionamenti. Gli altri non devono essere considerati mezzi per raggiungere i nostri obiettivi. La solitudine non deve essere vista come negativa, aiuta a capirsi. La familiarità genera solo assuefazione. solo l’amore puro è il passaporto per la gioia di vivere. Amore che non deve essere attaccamento perché questo porta all’appagamento e alla stanchezza, alla insicurezza, alla violenza, alla impazienza. Per le cose che vanno male non bisogna addossare la colpa agli altri. Non bisogna cercare solo la stabilità e la sicurezza economica e la continuità. le separazioni non sono sconfitte ma sono frutto di cambiamenti necessari alla natura. Per vivere bene bisogna guardare in faccia la realtà. Nella solitudine stessa della verità sta la libertà che non si nutre del senso di superiorità. Non è indispensabile la cultura, basta avere il coraggio della curiosità tipica dei bambini. Non bisogna sforzarsi di mutare le cose, gli interventi potrebbero spesso solo peggiorare, lo sforzo di mutare non produce crescita. Per vivere bene non occorrono prediche o maestri ma solo lo studio delle proprie reazioni e di quelle degli altri alla vita e alla natura. Bisogna vivere momento per momento senza ambizioni.

L’autore si propone di aiutare i seguaci di tutte le religioni nella ricerca spirituale attraverso i suoi libri che non sono manuali.

il valore di De Mello sta nell’aver coniugato i valori della religione cristiana con quelli della tradizione orientale. i suoi libri pubblicati anche dalla mondadori sono ricchi di cultura cristiana e sapienza orientale.

 

Ester Eroli

 

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