CARTA IGENICA

I primi a usare una forma rudimentale di carta igenica furono i cinesi. Sin dal quattordicesimo secolo la carta era usata dalla famiglia imperiale e dai dirigente, mentre le masse popolari come sempre erano escluse. Possedere la carta era un lusso e un privilegio di classe.

L’inventore ufficiale della moderna carta igenica fu Joseph Gayetty un americano che depositò il brevetto nel lontano 1850. La prima produzione comprendeva piccoli foglietti inscatolati come gli attuali tovagliolini che portavano impresso e stampato il nome dell’inventore. La vera produzione in serie iniziò nel 1857 e si fecero varie versioni e composizioni. A Filadelphia si fabbricarono rotoli continui , dopo arrivò la suddivisione in fogli separati.

Nel regno unito nel 1942 iniziò la produzione con doppio velo, più robusta e soffice allo stesso tempo. Si arrivò a farla con cinque veli.

In passato si ricorreva a metodi alternativi. In Africa si usavano i peli di cammello ad esempio. In Asia si usavano foglie di piante particolari. In Europa si usavano pezzi di stoffa più o meno spessi. Nel Galateo cinquecentesco si parla di pezzi di stoffa regolari. Nei monasteri si usano pezzi di vecchie  tonache.  Si usavano pure pezzi di ventagli da donna dismessi. Nel ventesimo secolo si usavano pure i giornali. In Russia si usava la carta nel dopoguerra solo negli hotel e la usavano solo i dirigenti.

In Italia la produzione subì una accelerazione negli anni sessanta in coincidenza con il boom economico.

Negli ultimi tempi si sono avute produzioni particolari in tutto il mondo. Ci sono quelle profumate, colorate, fatte in fibra tessile più resistente, realizzate con aloe, decorate con vari disegni.

C’ è poi una carta igenica realizzata con scopi satirici dove si trovano barzellette, fumetti, con immagini di calciatori, di squadre e di politici. Un modo semplice  e naturale di vendicarsi.

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