Dire cara

Ci sono donne colleghe¸ parenti¸ nuore¸ suocere ¸ zie che dicono appena ci vedono cara in tono convinto¸ efficace¸ con voce allegra¸ stridula che ci fa eccitare. Noi ci sciogliamo davanti alla ripetizione di quel cara detto in tono gentile¸ con aria mite. Nel cuore ci arriva la verità che rifiutiamo di vedere¸ ci arriva una luce riflessa che si è illuminata nel nostro cervello pensante. Quel cara invece di farci felice ci dovrebbe agitare. Suona come uno sberleffo¸ una frase inventata per circuirci¸  per seppellirci sotto una falsa ipocrisia¸ per spingerci furtiva coraggiosamente verso il baratro.  Quel cara detto in tono squillante serve solo per schernirci¸ suona nel tempo sarcastico e sprezzante.  Infatti la donna che poco prima di ha detto cara con tanta veemenza per farsi sentire da chi è vicino comincia a insultarci velatamente¸  a mostrare scarsa simpatia per noi¸ a deriderci senza scrupoli¸ ad esaltarsi e vantarsi boriosamente ¸a lanciarci strali poco luminosi. Le sue espressioni non sono convincenti. la donna ci massacra senza riguardo con il sorriso sulle labbra senza guardarsi indietro¸ senza ripensamenti. Ci prendono di mira con audacia ferina nascondendo la loro natura arcigna  e perfida dietro parole di miele come cara. Quel cara ripetuto come un mantra ci fa infuriare¸ suona come una familiare minaccia. Ci restiamo male e vorremo andare via senza salutare. Sopportiamo gli insulti nell’attesa che cessino. dentro siamo furibondi.

Di solito poi queste zie¸ nipoti¸ cugine che ci attaccano apertamente dopo averci chiamate cara quando voltiamo le spalle sono capaci di difenderci.  Ci difendono per uno scopo preciso. La suocera difende la nuora con gli altri per far vedere che suo figlio ha sposato una ragazza in gamba. Persone¸ donne che con noi sono perfide con gli altri dicono bene di noi ma solo per un tornaconto personale. la fidanzata vanta la cognata solo per far vedere che la famiglia del suo fidanzato è perfetta. La difesa è intenzionale¸ fatta apposta¸ creata ad arte.  Si tende con gli altri a difendere il proprio orto. Dopo in privato la suocera¸  la cognata vengono ostacolate e trattate male¸  aggredite con parole cattive.

L’astuzia delle donne non conosce confini e non è ipotetica.

 

Ester Eroli

 

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