FAVIGNANA

L’isola di  Favignana prende il nome dal favonio, termine romano per indicare il vento caldo. Si tratta di una meta turistica molto ambita, anche se negli ultimi tempi il disboscamento ha fatto la sua parte. Qui troviamo le spiagge più premiate come Cala rossa, Cala grande, Cala azzurra ecc. Troviamo poi il museo della tonnara della famiglia Florio. Il museo a pagamento si ispira alla produzione dei tonni e alla cattura. Si offrono pure visite guidate condotte da ex operai in pensione che si dilettano a fare gli accompagnatori dei turisti che giungono sulla isola. Ci sono video, che mostrano pure la mattanza, immagini, foto,  documenti, lettere, reperti storici e fotografie marine delle stesse Egadi. Il museo  si trova nell’ex stabilimento della tonnara adibito all’inscatolamento in latta del tonno oltre ad altre forme di conservazione. Lo stabilimento è stato dismesso per la riduzione degli esemplari di tonno nella zona che ne hanno limitato di gran lunga la pesca. Il museo è stato sistemato dalla regione Sicilia a partire dal 2003.  A Favignana si trova pure il palazzo Florio e la villa di  stile neogotico fatta costruire per volere di Ignazio Florio nell’ottocento e ora di proprietà del comune, sede dell’ufficio informazioni turistiche.

La famiglia Florio era molto potente nell’ ottocento e novecento. Famiglia di tradizioni industriali si era occupata di vini, di chimica, di produzione del tonno e dell’acquisto di tonnare. Si deve a loro l’uso del tonno sottolio prima si usava solo sotto sale. La famiglia era originaria di Bagnara calabra e si trasferì a Palermo dopo il terremoto. A Palermo il capostipite avviò un negozio di spezie dove vendeva il chinino contro la malaria. L’attività della famiglia crebbe a dismisura. Sbaragliarono la concorrenza e realizzarono un impero industriali ramificato, con contatti all’estero. Ignazio si occupò pure di cotone e tabacco. La famiglia fondò pure una società di battelli a vapore. Vincenzo Florio fu anche senatore. Le loro esportazioni erano a livello mondiale. I loro cantieri navali avevano molti operai. Un discendente dei Florio fece pure un quotidiano. Il loro spirito affaristico era ben noto anche in America. Si occuparono pure di patrocinare gare sportive.  Molti Florio si imparentarono con conti, marchesi, duchi ecc.

Con il tempo la famiglia decadde. Per le spese, per una cattiva gestione molte proprietà vennero liquidate.

Per molte famiglie ricche si parla spesso di sindrome dei Buddenbrook ricca famiglia di Lubecca caduta in disgrazia come si parla nell’omonimo romanzo di Thomas Mann.

Spesso i ricchi si lasciano andare a una vita dissipata e i patrimoni vengono dilapidati, anche per inerzia, incompetenza, superbia, ambizione, orgoglio. La chiave del successo in ogni campo è la pazienza e l’umiltà e rimanere con i piedi per terra.

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