MEDARDO ROSSO

Medardo Rosso era nato a Torino il 21 giugno 1858.. Dopo poco tempo la famiglia si era trasferita a Milano per una promozione del padre che era un funzionario delle ferrovie piemontesi. Per il militare era divenuto caporale a Pavia dove per diletto aveva iniziato a frequentare una scuola locale di pittura. Aveva cominciato cosi a dipingere a vendere le prime opere. Tornato a Milano aveva preso in affitto uno studio sulla scultura. La rottura aveva portato Rosso alla emarginazione. A Parigi aveva vissuto anni di ristrettezze economiche. Poi grazie ad alcune commissioni private aveva realizzato dei bronzi che giunsero alla esposizione universale. Un industriale francese gli aveva commissionato dei ritratti e consentito di lavorare in alcuni locali della fabbrica. Poi Rosso si era aperto verso i mercati dei Paesi Bassi e Germania. Grazie alla relazione con una scrittrice artista era penetrato in altri paesi europei ed ottenuto la cittadinanza francese. Interessante fu il contatto con Soffici e Degas. Iniziarono esposizioni a Vienna, Londra, Venezia, Parigi. Ottenne un grande successo nella biennale di Venezia e in Svizzera. per continuare l’attività seguendo la scapigliatura milanese, un gruppo di artisti moderni insofferenti delle accademie e amanti dei dettagli. Si era dedicato poi alla scultura seguendo gli impressionisti e frequentando l’accademia di Blera dove era stato espulso perché irriverente e contrario all’accademismo. Intanto le sue sculture in terracotta sono portate in mostra e messe in esposizioni romane ottenendo dei consensi di pubblico. Si era sposato ed aveva avuto un figlio ma dopo il divorzio si era trasferito a Parigi dove era entrato in contatto con l’impressionismo francese e aveva conosciuto Rodin. L’amicizia con lui con il tempo si era guastata a causa delle continue discussioni
Artisticamente è un innovativo, partendo dal naturalismo e realismo, realizza opere originali. Con cui come diceva lui far dimenticare la materia Per lui si devono sfruttare tutte le potenzialità del materiale usando materiali di vario tipo anche mescolati fra loro come gesso, cera, bronzo, terracotta, matite, colori in un unico impasto e poi anche legno, zinco ecc. Di solito usava la cera bianca e gialla, la preferita, ma anche scura con riflessi verdi. Da molti critici è considerato il padre della scultura moderna di influsso futurista, infatti fu molto apprezzato dalle avanguardie futuriste. Risentì molto dell’ambiente e realizzò sculture in cera, bronzo, gesso, terracotta, legno. Famosi sono i suoi disegni a matita e colore. Realizzò ritratti sia interi che a mezzo busto. Ci sono versioni diverse dello stesso soggetto. Molte sue opere sono non finite volutamente. Molte opere portano nomi diversi, spesso ha usato lo stesso nome per opere diverse. I temi affrontati sono molti come il tema della risata e i ritratti dei bambini. Era affascinato dalla innocenza dei bambini e dalla età acerba e ha realizzato teste e busti di bambini come il bambino malato, il bambino che ride, il bambino ebreo. La sua attenzione si concentra anche su aspetti dolorosi della vita come la follia, la malattia che non sempre l’arte amava rappresentare. Un busto di bimbo si trova nella sua tomba nel cimitero monumentale di Milano dove aveva realizzato in vita busti e ritratti pure in marmo. L’ispirazione a raffigurare lo stupore dei bimbi gli era venuto dopo un ricovero in ospedale per diabete. I suoi esperimenti hanno riguardato pure l’arte della fotografia, molte foto sono esposte in mostre anche itineranti. Un museo in suo onore è stato inaugurato nel 1928 in provincia di Lecco è stato realizzato dal figlio Francesco, nel luogo delle loro vacanze estive. Della sua opera colpisce la cura dei dettagli.
Le sue opere sono conservate nella galleria d’arte moderna di Milano, di Roma, e nella pinacoteca di Brera.

 

Ester Eroli

 

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