Festeggiare

FesteggiareNegli ultimi tempi assistiamo a un fenomeno insolito. In passato le feste principali si contavano sulla punta delle dita. Con dignità e sobrietà si festeggiava l’ingresso fra i maggiorenni, magari la fine degli studi, le nozze, i battesimi, le cresime, la pensione. Ora sembra che l’unica fonte di allegria, l’unica distrazione concreta siano le feste. Si festeggia ovunque, per ogni cosa. Si festeggia per l’arrivo all’asilo dei figli,  per un livello al lavoro, per ringraziare un amico. Ogni occasione, anche la più banale, serve per festeggiare con ogni mezzo. Si festeggia la vittoria della squadra, il primo saggio di danza della nipote. Feste nate per un’idea improvvisa, considerate toccasana per l’umore, svago autentico. Si fanno feste ad ogni costo, per mostrare la propria letizia agli altri, anche quando si è in lutto per la morte di uno zio. Risoluti continuiamo a festeggiare anche quando fuori scoppia la guerra, trascurando tutto e tutti. Dimesso ogni timore si affittano stanze e locali per sontuose e megalomani feste dove spesso sono richieste persino le maschere. Si fanno feste a tema, feste nel lusso e nello spreco. I giovani fanno feste dove l’alcol scorre a fiumi ma che è utile per sentirsi forti. Le feste sono un tentativo fatto per stordirsi, per raggiungere la felicità, per aggrapparsi a qualcosa, per ingannare il tempo  che fugge in fretta. Si organizzano ricevimenti in tono leggero, con un senso di serena superiorità. Ci si vanta di essere i migliori, quelli che possono permettersi certi sfarzi. Con brutalità inaudita si eliminano dalle feste i soggetti scomodi. Si organizza tutto con precisione, senza problemi. Ci si affretta a seguire le mode. Il resto del mondo si accoglie con una alzata di spalle e occhi indifferenti e stanchi . Quello che accade intorno ci vede solo come spettatori estranei.  Le feste ci avvolgono come un manto caldo. Si passa da una festa all’altra come per sfuggire al tempo noioso. La conclusione delle feste è sempre la stessa. Dopo una sfavillio di luce subentra la noia. Per salvare le feste spesso si ricorre a mimi, giocolieri, ballerine pagati a peso d’oro. Gli animatori di feste sono numerosi e fanno affari.  Sono feste fatte con tovaglie ricamate, bicchieri di cristallo, tuttavia diventano il luogo di squallidi pettegolezzi, di stupidi raggiri, di ottuse chiacchiere, di pregiudizi, di persecuzioni e tormenti. In cima al pensiero delle donne c’è la voglia di ostentare, di mettersi al disopra. Gli uomini si aggirano per le feste tronfi e pieni di egoismo. Nelle feste non troviamo comprensione, tenerezza, dolcezza, spesso miseria ovunque. Le persone tranquille rifuggono dalle feste una volta scoperto il meccanismo malvagio. Si allontanano rapide da esse. Il divertimento non è sempre assicurato, spesso si va incontro a esclusioni e amarezze. Certo non si può credere di festeggiare tutto come impone questa società maldestra. Le feste non sono decisive, non risolvono, non aiutano le persone in difficoltà. Forse nelle feste si dovrebbe festeggiare l’avvenire ma questo in questa società è fortemente ipotecato. Certe volte non ci viene riservato nessun avvenire, come mostrano le tante persone che sono uscite di casa e non sono più tornate, vittime di violenze e soprusi.

 

Ester Eroli

 

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