Genziana

Plinio il Vecchio aveva parlato in termini lusinghieri di questa pianta erbacea, che può essere perenne, annuale, biennale e di cui esistono più di quattrocento specie alcune sempreverdi altre no. Il nome deriva da Genzio re dell’Illiria che nel 180 ac. scoprì le sue proprietà curative e medicinali. Nel Medioevo era usata come pianta curativa in erboristeria. In Ungheria si usava per gli incantamenti d’amore e i filtri e come amuleto contro la carestia. In Francia anticamente si usava per fare acquaviti e le radici venivano usate per fare liquori aromatizzanti come amari e apertivi. La pianta è originaria dell’Europa centrale a clima temperato, ma si trova anche in Australia, America, in parti dell’Africa, in Asia, in Nuova Zelanda, nelle Ande. Si trova nelle Alpi e ha i fiori blu e negli Appennini specie marchigiani. I fiori possono essere blu scuro, violetti, azzurri in varie sfumature, blu oltremare, rosso come quelli delle Ande, avorio, bianco come quelli della Nuova Zelanda, giallo quelli usati per i liquori. La corolla ha cinque petali. La fioritura avviene in estate fra giugno e agosto. I semi si trovano racchiusi in capsule. La genziana gialla ideale per infusi e liquori è detta lutea e si trova soprattutto nei Balcani e in montagna fino a 1500 metri di altitudine. le radici sono spesse, arrivano a un metro di lunghezza. La pianta, che può crescere spontanea,  predilige terreni neutri, acidi, rocciosi e parzialmente soleggiati, prati di montagna  come tutte le piante della famiglia delle Gentianaceae. Non si può cogliere liberamente perché è una specie protetta. La pianta contiene amarogentina e specie quella gialla ha alcaloidi ed olii essenziali importanti per favorire la digestione, la diuresi ed è anche un potente antibiotico. I fiori blu a campanula sono usati come rimedi naturali per infusi e decotti anche per effetti calmanti. La pianta contiene anche  glucosio e quindi stimola la saliva e i succhi gastrici e l’appetito e combatte flautolenza e gonfiore In Farmacia e cosmesi gli aromi estratti con alcol e non sono usati per infusi e decotti insieme ad altri ingredienti . Le tisane sono usate prima dei pasti per problemi di fegato e per questo si usano le genziane gialle. Si preferiscono, per il retrogusto amaro, quelle spontanee non coltivate. Nelle marche si usano apertivi, fernet, verrmouth e ricette varie a base di questa pianta. In Abruzzo si fanno infusi digestivi e ci sono varie ricette locali con l’aggiunta di vino e varie ricette commerciali. Si usano pure tinture per la pelle  a  gocce per curare ferite cutanee, cicatrici, arrossamenti, infiammazioni, dermatosi,  ferite infette, malaria.

La genziana è utile per l’ittero, per curare tosse, influenza, raffreddore, per eliminare gli acidi urici, per stimolare il sistema immunitario, per combattere l’ossidazione cellulare. E’ utile contro vomito, nausea, colite, diarrea, gastrite, atonia intestinale, verme intestinale, problemi di fegato e cistifellea. Molti la usano per fare diete e regolarizzare l’intestino. Le radici sono messe a macerare nell’alcol per avere infusi.

Non vanno mangiate le foglie fresche perché sono tossiche. Persone affette da ulcera e pressione alta non devono usarla se non su prescrizione medica. E’ da evitare in caso di gravidanza e allettamento perché interrompe il  flusso di latte. I bambini non dovrebbero usarla. Dosi massicce potrebbero provocare reazioni come mal di testa, nausea, palpitazioni, spasmi anche muscolari, euforia, emicrania acuta ecc.

Il liquore si può fare anche in casa con aggiunta di vino o grappa, di zenzero, limone cannella, noce moscata, chiodi di garofano, zucchero di canna. Il liquore, ideale per aperitivo o dopo cena, deve essere filtrato e deve riposare per almeno un mese come indicano i libri di ricette. le radici vanno tagliate a pezzi ed essiccate al sole. Il liquore scaldato è ideale per combattere le febbri.

La genziana viola è usata per fare coloranti nelle industrie nelle sue molteplici applicazioni.

 

Ester Eroli

 

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