HERMANN HESSE

Hesse oltre ad essere stato scrittore di romanzi famosi è noto anche per la raccolta delle sue novelle. Nel racconto Rosshalde scritto nel 1914, dove rivivono accenti autobiografici, si narra la storia di un pittore affermato che vive in una splendida casa con giardino ristrutturata sul lago di Costanza insieme con la moglie Adele e il secondogenito Pierre, un bimbo piccolo e fragile. Il primo figlio Albert con cui ha un rapporto conflittuale,  si trova in collegio e torna solo per le vacanze e con il fratello ha un rapporto distaccato. All’interno della dimora signorile ha ricavato uno studio in cui dipinge e intrattiene i suoi amici artisti. Il suo amore per l’arte lor rende inquieto, desideroso di nuovi spazi, di nuovi viaggi da cui trarre ispirazione. Il suo matrimonio si è rivelato un fallimento e vive separato, come lo stesso Hesse che dopo la rottura con la prima moglie, la lasciò incinta e partì per l’India. Il pittore alla costante ricerca di un equilibrio detesta la vita sedentaria, la stabilità. Ama gli spazi aperti, la natura, il caos, le feste e gli incontri vivaci con gli amici. Ha bisogno di ispirazione, di evasione, di contatti diversi, di introspezione. Il pittore è insoddisfatto, non sopporta la moglie modesta che non apprezza la sua arte. Vorrebbe sparire da quell’ambiente angusto che gli va stretto. È stressato, non dorme la notte. Non si adatta alla vita coniugale monotona e ripetitiva. Lo frena il figlio Pierre, ma quando questi muore di meningite si sente in dovere di partire per disintossicarsi per l’India insieme a un amico.

Un’altra novella molto apprezzata è Peter Camenzind. Il protagonista vive fra le montagne della Svizzera in un ambiente montano, rosso, chiuso, ovattato. Il mondo borghese lo soffoca come pure la forzata immobilità. Cerca di conciliare vita privata e lavoro artistico, scrive infatti poesie e poemetti, ma non vi riesce. La sua vita sentimentale si rivela un fallimento sin dagli esordi. Le donne amate sposano altri uomini. I legami con il paese lo soffocano. Può solo ammirare la natura e fare bisboccia con gli amici in osteria. Anche suo padre è un accanito bevitore. Dopo la morte della madre decide di lasciare il paese per compiere dei vagabondaggi per il mondo. Per combattere la solitudine e la depressione va a studiare all’estero. Lo studio non attutisce i suoi conflitti interiori per certi versi li acutizza. Si sente disilluso, incapace di ricomporre i pezzi della sua vita. Come artista non riesce a sfondare e ha nostalgia del passato. Ad Assisi dove è giunto pellegrino conosce gente simpatica e si appassiona della figura di San Francesco. Di ritorno in patria adotta un gobbo handicappato che poi muore. Muoiono pure alcuni compagni di studi. Ritorna al paese dove trova ul padre malato. Gli amori non lo salvano.si sente stritolato in un mondo barbaro che non lo comprende che non capisce la sua vena artistica.

Entrambe le novelle sono una riflessione sul fatto che gli artisti veri sono poco adatti alla vita coniugale, ai legami stabili e la vita di artisti eccellenti lo dimostra.

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