Il mondo moderno ci mette davanti a realtà un tempo assolutamente impensabili. In passato la prima volta che un uomo invitava una donna fuori, per una cena, un incontro a teatro, portava dei fiori per lei, le apriva la portiera, le regalava magari un buon profumo, si mostrava brillante nella conversazione e gentile. Evitava di farle proposte indecenti. A tavola le offriva vino dolce, facendola sentire importante, le faceva delle sorprese. Aveva per lei dei riguardi, le evitava affaticamenti, file e code. Manteneva intatto per tutto il tempo un atteggiamento contegnoso e uno stato d’animo sereno. Raccoglieva lo scialle della donna che scivolava. Si spendeva in gentilezze. Le donne dal canto loro dovevano vestire in modo decente, conservarsi oneste, mostrarsi lusingate per i complimenti, assorte nei discorsi, riluttanti a usare parole volgari . Alle belle donne si richiedevano i capelli lunghi, uno stile femminile, distinto . Gli uomini del passato amavano le donne dai lunghi capelli.
I tempi moderni hanno rotto decisamente l’incanto. Non ci sono più evasioni nel mondo del sublime e della poesia, illusioni . Gli incontri sono veloci, seguono schemi precisi come l’andamento di un affare, tutto avviene di corsa, in locali pessimi. Le donne hanno corti capelli striati di rosa e celeste, rasati da una parte, e di solito pagano loro e per metà della cifra. Indossano stivali bassi e comodi con le borchie, minigonne ridotte all’osso. Parlano veloci, quasi con risentimento e usano il turpiloquio. I ragazzi hanno lunghi capelli biondi tinti, orecchini alle orecchie, collane, braccialetti con ninnoli, parlano a scatti e non fanno complimenti, indossano giubbini e pantaloni strappati sui ginocchi anche in pieno inverno, fumavo sigarette velocemente e le gettano in terra. Parlano di sesso sin dalla prima uscita e usano per descriverlo parole volgari. Gli incontri avvengono in pizzerie, in discoteche di periferia immerse nel degrado che evidenziano un mondo variegato e complesso diverso dal lineare passato in cui tutto si svolgeva secondo i canoni della decenza e della bellezza.
Ester Eroli