I danni delle amicizie superficiali

Ci rendiamo conto ad una attenta analisi che le amicizie che abbiamo sono tutte superficiali e questo ci addolora. Pochi ci vogliono bene come dovrebbero. Gli amici più intimi mettono in evidenza i nostri difetti con aria critica, sono pronti a biasimarci, a metterci in ridicolo anche in presenza di estranei e sono pronti ad approfittare delle nostre cadute, ad approfittare anche economicamente. Per loro possiamo diventare una specie di bancomat pronto per ogni evenienza, si rivolgono a noi solo quando sono a corto di liquidi. Uno scenario squallido in cui ci sentiamo persi, non compresi. Siamo stati noi a consentire lo sviluppo di certe situazioni, ci siamo trovati dentro casualmente e certi atteggiamenti hanno messo radici, si sono evoluti. Ci sentiamo estranei proprio con i parenti, con gli amici più legati da vincoli di affetto con noi. I parenti fanatici e aggressivi ci considerano male, non ci apprezzano, sparlano alle nostre spalle, fanno pettegolezzi infami. Le donne della famiglia ci guardano storto, ci prendono di mira. I nipoti sono ironici e si considerano superiori perché moderni. Le stesse commesse del negozio che frequentiamo da anni ci ridono in faccia con facce truci. Le persone oneste, trasparenti, innocenti  sembrano malviste, raccolgono pochi frutti, sono respinte in modo vigoroso. In questi contesti non esiste ovviamente un aiuto reciproco e una persona si sente giustamente abbandonata.

Le amicizie superficiali distruggono le speranze, fanno male al cuore. Il modo migliore per uscirne è quello di liberarsene, fare tabula rasa e ricominciare con coraggio daccapo. Non possiamo farci calpestare in modo indegno, ogni persona ha un’anima solo che molti lo dimenticano presto.

 

Ester Eroli

 

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