Il bambù

Il bambù è una pianta delle graminacee caratterizzata da una serie di sottofamiglie e sottospecie. Il termine è tratto dal dialetto malese, in questa zona si usava anticamente come materiale da costruzione. Il sempreverde arbustivo e cespuglioso, dalla capacità di resistenza forte, fu studiato nel settecento da un botanico tedesco. La pianta, che può arrivare a grandi dimensioni, ha radici sia verticali che orizzontali e ogni specie ha tipi diversi di radici. Le foglie, dislocate su vari rami forti, si organizzano in nodi con venature. Le spighe sono ramificate, gli stami sono sei, i fiori fanno varie forme, i frutti sono come chicchi affusolati con apice sferico e peloso, il polline per la impollinazione è monoporato. La pianta originaria dell’Asia, si trova in Cile, Madagascar, America, Oceania, cresce addirittura spontanea in Africa, ma poco in Europa. l’altezza dipende dalla forza delle radici che con il tempo diventano legnose. la fioritura è ciclica e tardiva. Ci sono due gruppi geografici, undici sottofamiglie.  Si adatta a ogni clima rapidamente anche se ama il clima tropicale. Ama però gli inverni miti e le estati torride. Non sopporta l’ombra eccessiva ma nemmeno il sole a picco. il terreno deve essere ricco di limo e argilloso. Ama i luoghi aperti e protetti. Può essere messo in vaso e la sua crescita è veloce. Può essere trapiantato. I germogli possono essere usati in cucina. va annaffiata almeno cinque volte a settimana. si usa per mobili da interno ed esterno, per tavoli e sedie all’aperto, sopporta bene l’umido, per carta, tessuti, farmaci, calzature, abiti, rivestimenti di pareti, per costruzioni dove vengono usati i fusti, imbarcazioni, per armare il cemento,  per pavimenti, tetti, pareti, produzione di cellulosa. Le piante basta piantarle una sola volta perché si rigenerano da sole. La potatura può essere solo un taglio annuale di sfoltimento. Negli ultimi tempi sono aumentate le piantagioni in Cina  dove viene coltivato e esportato per lo più in Europa. Molti esperti agronomi in Italia hanno iniziato la coltivazione aziendale perché è una pianta che assorbe il carbonio, limita l’effetto serra, immagazzina energia e i materiali di scarto sono utili per il riuso e inoltre la pianta ha una notevole resistenza climatica e si adatta al clima italiano. Molti imprenditori italiani investono sul bambù perché è ricco di fibre e perché si lavora come il legno, può essere coltivato in vivaio, ha bisogno di scarsa manutenzione e può essere messo in campo aperto in monocoltura e ha bisogno di poca manodopera. Salvaguardia l’ecosistema. E’ usato in Italia in cosmesi, nel tessile, nelle costruzioni, per l’industria automobilistica. Può essere attaccato solo da muffe ma di rado, per troppa idratazione le foglie possono ingiallire  e sono commestibili. Attecchisce rapido e tollera vari tipi di terreno. Molte aziende verdi stanno investendo su questa pianta e c’è una moderata concorrenza, specie in Francia. Può soppiantare le materie plastiche. Si tratta di un pianta del futuro ecosostenibile.

 

Ester Eroli

 

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