Un tempo il matrimonio era considerato fondamentale, una possibilità, una opportunità, un modo per progredire, per spingersi verso il futuro sereno. Era un terreno sicuro, abbastanza privo di rischi, non era un abisso oscuro. Molti si arrovellavano per raggiungere l’obiettivo. Molte donne sposavano ancora minorenni, anticipavano i tempi. Nella famiglia si conservavano i valori eterni di educazione e saggezza. Tutti erano intenzionati a sposarsi, era la soluzione più semplice salvo imprevisti. Tutti avevano diritto a una famiglia e meritavano la pace. Gli uomini stessi erano disponibili alle nozze e non pensavano solo al lavoro.
Ora i tempi sono cambiati nettamente, il matrimonio non è più assolutamente una sistemazione, anzi in alcuni casi è un ciclone che abbatte ogni muro, che sconvolge ogni mente, che scuote le fondamenta del vivere.
Molti anziani arrabbiati hanno dovuto riprendere a casa i figli separati, divorziati e in alcuni casi si è trattato del secondo divorzio, del terzo ormai non si contano più. Una serie di separazioni senza freni. Si fanno matrimoni da sogno fra castelli, confetti firmati e filmini e poi finisce tutto come un brutto sogno. Gli album delle fotografie giacciono nei cassetti abbandonati. le nozze fallite generano disperazione, depressione, dolore. Certe volte non ci si riprende più. Curiosamente sono pochi i matrimoni felici, baciati dalla fortuna.
Il problema è che non si sceglie una persona speciale simile a noi, ma una qualsiasi. Forse è solo una questione di testa. bisognerebbe dedicare più tempo alla ricerca della persona giusta. Invece si fanno passi affrettati e solo magari dopo molti anni di matrimonio si scopre che la nostra moglie è stata una abile spogliarellista in un locale notturno e il marito un uomo dedito all’alcol. Di solito non si scava, non si approfondisce come si dovrebbe e avvengono gli abbagli.
Ester Eroli