Immagine pubblica

Immagine pubblicaCi sono divi che riempiono le pagine dei giornali, le copertine delle riviste. Sono amati, accolti con affetto dalle folle in delirio, seguiti, accettati, protetti, imitati. A loro è tutto concesso, in quanto sono il sogno proibito, impossibile di molti. I divi, fedeli al patto con il pubblico, si presentano con sguardo di sfida, a testa alta, pronti a firmare autografi. Ognuno fa la propria parte e segue implacabile il proprio mito, sempre pieno di sorprese. Il comportamento di un divo si può sempre in qualche modo giustificare. Tutto può succedere ma lui è sempre guardato con benevolenza, con sguardo protettivo. Tuttavia molti miti si rivelano strampalati e quando abbiamo la sensazione netta di conoscerli a fondo ci tradiscono. Ci sono divi che hanno una immagine pubblica forbita e elegante, perfetta ma poi nel privato sciupano la loro vita, conducono una vita sregolata, confusa, satura solo di passioni. Con il tempo scopriamo che certi miti non hanno sentimenti, non hanno rispetto per gli altri. Sono freddi, egoisti, privi di affetto. Ci sono divi che hanno maltrattato la servitù, hanno massacrato di botte la fidanzata, sono stati traditori e tiranni, hanno condotto vite senza futuro. Ognuno con uno sforzo di immaginazione pensa alla vita privata dei propri beniamini e la immagina densa di soddisfazioni e divertimenti ma non sempre è così ci sono anche debolezze imperdonabili. Ogni mito è avvolto dall’ombra effimera della vanità. Non conviene andare in delirio per miti che nel privato si comportano malissimo. Bisogna invece stimare quelli che fanno beneficenza, che aiutano gli altri, invece questi passano sotto silenzio. Sembra che il vantaggio sia degli artisti maledetti, di quelli che incarnano il peccato. Un mito che decade nel nostro cuore può essere sostituito da uno migliore. Si può supplire a una mancanza. Certo un mito è un essere umano e in un momento di sconforto può commettere una sciocchezza, ma ci sono comportamenti imperdonabili, che rasentano il reato, come ad esempio la guida in stato di ebbrezza. Non serve osannare chi non merita per la sua anima persa. Con calma dobbiamo riconoscere che abbiamo sopravvalutato chi non lo meritava. I miti possono sparire, rinascere solo le buoni azioni restano impresse nella memoria collettiva, nella memoria del tempo.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.