La Fondazione Giambattista Vico

Nel quartiere spaccanapoli in via san Biagio dei librai 31 una lapide sbiadita e corrosa dal tempo¸ dimenticata fra pub¸ alberghi¸ condizionatori ecc. ricorda la nascita in quel luogo in una cameretta ormai irriconoscibile del filosofo e giurista Vico nato il 23 giugno 1668. In quel posto suo padre aveva una bottega di libraio.  La casa di Vico ora è proprietà privata di persone che vivono lontano da Napoli.

Per fortuna grazie alla fondazione Vico molte cose sono state difese e recuperate. La fondazione ha la sede legale a Napoli e la sede amministrativa a Vatolla frazione del comune di Perdifumo nella zona interna del Cilento. Proprio a Vatolla si trova il castello che ospitò Vico per nove anni di seguito. il castello esisteva già in età longobarda¸ dopo molti cambiamenti¸ infatti venne rimaneggiato sull’esempio delle corti terrazzate del Cilento¸ anche di proprietari arrivò nelle mani del barone Rocca e poi della famiglia dei marchesi Vargas che ha dato il nome al castello. Vico studiava legge per volontà paterna e un giorno in una libreria dove soleva passare il tempo libero incontrò il vescovo di Ischia Gerolamo Rocca che lo invitò a fare il precettore nel castello di Vatolla dei suoi nipoti figli di Domenico Rocca. Il soggiorno durò dal 1689 al 1695. In questo castello Vico elabora il suo pensiero usando per gli studi la biblioteca del castello  che  comprendeva più di venti mila volumi  anche di testi filosofici e quella del convento privata appartenente alla famiglia Ventimiglia. Nella biblioteca scopre testi rari e legge Tacito¸ Platone ecc.  il castello è divenuto un museo con opere e cimeli di Vico nel 1999 per volontà della figlia del filosofo Elena Croce e della fondazione Vico. Nel museo Vico si svolgono seminari mostre¸ convegni¸  dibattiti¸ letture di aforismi¸ conferenze¸ il premio Vico¸  incontri culturali¸ premiazioni¸ presentazioni di libri ¸master di secondo livello¸ concerti di musica classica e da camera ¸ spettacoli teatrali¸ premi internazionali ¸manifestazioni culturali¸ attività didattica per le scuole superiori campane  .  Il restauro della area di rappresentanza è avvenuto grazie alla fondazione Vico nel 1994. A volere il museo sono stati anche l’avvocato Marotta presidente dell’istituto studi filosofici di Napoli¸ l’avvocato Pepe presidente della fondazione Vico e  docente di diritto ambientale a Napoli ¸ il presidente della provincia Alfonso Andria. Il restauro del castello è stato ultimato grazie all’intervento del parco nazionale del  Cilento  La fondazione che ha rapporti con il Cnr e con le università italiane e straniere ha favorito il restauro di opere a Paestum e di due chiese napoletane san Biagio maggiore e san Gennaro dell’olmo dopo quaranta anni di abbandono. la fondazione collabora con il ministero dei beni culturali¸ con la provincia di Caserta e Salerno¸ con il parco del Cilento¸ con la fondazione Nievo di Roma¸ con l’ istituto degli studi filosofici della università Federico II  con l’accademia del turismo culturale con il consorzio della università del Cilento¸ con l’università di Tirana¸ con molti laboratori di ricerca scientifica. Il comitato scientifico della fondazione Vico è guidato dal presidente professore Aldo Masullo con la partecipazione di noti esponenti della cultura italiana e estera che mirano alla protezione del patrimonio naturale e culturale italiano. La fondazione ha inaugurato anche altre sedi avendo avuto molti riconoscimenti delle istituzioni. Nel 2006 è stata aperta una sede a Napoli. La fondazione Vico ha anche una casa editrice con un ricco catalogo e organizza seminari e il certame vichiano e convegni internazionali¸ presentazioni di libri¸ master ¸  ricerche¸ corsi formativi mostre di arte e fotografiche. Molti libri sono stati donati alla università di Salerno.

 

Ester Eroli

 

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