La spiaggia d’oro di Raffello Brignetti

Nel 1971 il premio strega fu assegnato a un romanzo fantasioso e singolare dal titolo emblematico la spiaggia d’oro di Raffello Brignetti che fu allievo del poeta Ungaretti.

Nel romanzo si racconta di un viaggio in barca a vela di un uomo e di una bimba amici da tempo verso un’isola incantata, capolavoro della natura, una isola ricca di storia, famoso approdo di navi . L’uomo va alla ricerca delle proprie radici perdute.

Poi a bordo salgono i veri proprietari della goletta una donna strana e un vecchio bisbetico. Sono proprio loro che hanno lottizzato l’isola, l’hanno cementificata, inquinata, ricoperta di alberghi. Con il loro potere hanno costruito ville e case per turisti. Cercano di sedurre la bimba con la loro padronanza e ricchezza. Intanto l’incanto dell’accompagnatore della bimba si è spezzato, la sua fantasia si è dissolta, i suoi ricordi dell’isola si sono offuscati davanti alla cruda realtà. L’uomo racconta infatti alla bimba molti episodi della sua infanzia legati all’isola, quando era un luogo incontaminato e perfetto.  L’uomo e la bimba tornano indietro incapaci di continuare.

L’isola è chiaramente metafora della gioventù perduta e mai ritrovata, il misterioso distaccarsi dalle proprie radici, dalla famiglia per raggiungere spesso mete che si rivelano illusorie chimere. Nel romanzo ricco di simbolismi autentici lo scrittore rivela una notevole padronanza della lingua  e del gergo marinaresco. Infatti lui era nato nell’isola del Giglio, poi aveva studiato a porto azzurro dato che suo padre era il guardiano del faro dell’isola d’Elba. A scuola andava in barca e aveva frequentato il liceo a Portoferraio. Solo l’università l’aveva fatta a Roma. La sua tesi rispecchiava la sua passione per il mare, infatti l’argomento era gli scrittori di mare stranieri e italiani, il suo relatore era stato Giuseppe Ungaretti. Il suo spirito marinaresco era stato accompagnato da una notevole e vivace fantasia.

Giornalista famoso anche del tempo, ottenne il premio Viareggio con il gabbiano azzurro. Paralizzato per un incidente si dedicò alla scrittura creativa, molti romanzi sono stati pubblicati dopo la sua morte avvenuta a Roma nel 1978. Dopo l’incidente che lo rese invalido accentuò la tematica marina.

Nei suoi romanzi come  la ballata della vela, arco di sabbia ecc e anche nei racconti prevale la descrizione della vita di mare, di cui lui conosce tutte le sfumature e i termini tecnici. Nei suoi romanzi descrive casi curiosi, episodi di vita concreta ma anche eventi misteriosi come quelli di kafka.  In certi casi il mare appare come uno strumento del destino avverso. In morte per acqua, titolo emblematico, per un caso bizzarro molti muoiono in mare. Nel romanzo la deriva il dialogo sembra avere il sopravvento.

Esiste un premio letterario dell’isola dell’Elba intitolato a questo scrittore.

 

Ester Eroli

 

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