La storia della falconeria

La falconeria è una pratica venatoria che usa gli uccelli rapaci di varie razze e i falchi per catturare prede ossia altri uccelli e conigli selvatici e mammiferi vari come lepri selvatiche. E’ una tipologia di caccia diffusa come hobby specie ai nostri giorni in Europa e in Nord America. L’origine è orientale, i primi a praticarla anticamente furono i popoli Sumeri e Assiri e i popoli dell’estremo oriente come i Mongoli per i quali l’aquila e il falco erano animali simbolici. I germani furono i primi ad usarla in Europa infatti Enrico I era detto l’uccellatore,  soprattutto Goti e Unni come indicano le testimonianze archeologiche. Nel medioevo era appannaggio delle classi elevate  che ricorrevano alla falconeria anche con intento ludico per diletto. I nobili europei la utilizzavano come passatempo. Federico II faceva battute di caccia nella Calabria centrale e si avvaleva di manuali. Volle nel suo stemma araldico la figura di un falco. Ben presto la pratica si diffuse e divenne un fenomeno sociale. i primi veri trattati vennero scritti dagli spagnoli amanti di tale pratica e dai giapponesi . I magiari in Ungheria erano molto affezionati a tale pratica. A un certo punto si sentì la necessità di proibire ai monaci la falconeria. In Francia fu luigi IX a far nascere il falconiere di corte.

Dopo un periodo di magra, la falconeria riprese piede nel rinascimento e fu considerata un’arte. Fu praticata ovunque, e specie nelle steppe euroasiatiche dove era diffusa la caccia a cavallo con i rapaci. Nei paesi Bassi anche le donne la praticavano, tutte nobildonne visto che essa era costosa. Nella reggia di Versalles fu creata la falconeria reale. Nel seicento la praticava anche lo zar Alessio I ispirandosi a trattati. In Inghilterra gli Stuart usavano pregiati rapaci per le battute di caccia e abili falconieri addestrati. Nel XVIII la falconeria perdette terreno per via dell’uso del fucile  e delle armi da fuoco. Durante la rivoluzione francese si  abolì la falconeria reale. Invece durante il periodo napoleonica essa era considerata un prestigio per le classi colte e ricche, era una forma di ostentazione.

Nell’ottocento sorsero molti club con vari iscritti specie in Sud Africa e Australia.

Ai nostri giorni abbiamo molte associazioni nazionali che vantano  molti iscritti. Si ricorre alla falconeria in occasione di revival di caccia medievali, tornei, parate, manifestazioni e per hobby di appassionati. In molte zone anche in Italia si allevano falchi. Attualmente si usano tre categorie di uccelli fra cui rapaci di alto volo come il falco pellegrino e rapaci di basso volo come lo sparviero. Si usa anche il falco pescatore che ama le prede acquatiche ma può essere addestrato per prede di terra.

Negli Emirati Arabi è molto diffusa e appoggiata dal governo, sono sorte cliniche specializzate per rapaci. I rapaci vengono portati anche a gare di bellezza. Sono diffuse contese venatorie e si usano rapaci ibridi ottenuti da incroci di varie razze. Attualmente in Gran Bretagna non serve avere una licenza di caccia, però non si possono catturare le specie che sono protette. In Italia ci vuole una regolare licenza di caccia e sono ammessi allevamenti di rapaci notturni e diurni. Gli animali hanno dei microchip e non possono essere catturati liberamente. Negli stati uniti si è scoperto che i pesticidi erano di ostacolo ai rapaci e per questo sono nate associazioni e club di difesa delle specie. Nelle Hawaii è proibita la falconeria.

Negli ultimi tempi si sta diffondendo a livello locale nei vari paesi l’uso di addestrare gufi, che sono rapaci notturni che si affidano all’udito avendo vista scarsa,  e i gheppi americani. Si usa sia il gufo della Virginia che quello reale.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.