LIMBO

La parole Limbo significa propriamente bordo, orlo, zona limite. Il termine risale al XII secolo e fu inventato da Pietro Lombardo e si diffuse ampiamente nel Medioevo.  Nella concezione teologica e religiosa indica una zona ai margini dell’inferno, scura e piena di nebbia dove andrebbero dopo la morte le anime dei bimbi non battezzati e quindi pregni del peccato originale, gli individui saggi ma atei, i bimbi mai nati, le persone buone e caritatevoli ma miscredenti, i giusti nati prima di Cristo, i pagani virtuosi, i bimbi nati morti   . Il luogo ultraterreno per alcuni studiosi di storia sacra è solo il luogo di una condizione temporanea non eterna, un luogo di transito, di sospensione. Del limbo ne parlarono molti scrittori latini come Orazio e greci come Aristotele. Del limbo ne parlano pure altre dottrine e religioni.

La Divina commedia ne parla come di un luogo oscuro e nebuloso situato nel primo cerchio dell’inferno. Le anime vivrebbero in uno stato di serenità malinconica per il desiderio di vedere la luce di Dio che sarebbe negata. Questo desiderio le spinge a sospirare per la mancanza dello spirito santo. Sono anime non purificate dalla grazia, dal battesimo che potrebbero salvarsi. Non sono sottoposte a pene  e dolori . Sono anime dolenti ma non tristi, apatiche. Vivono in uno stato di incertezza ma la loro salvezza è possibile.

Negli ultimi tempi il limbo sembra essere stato abolito, superato e non si nomina quasi più.

Ci sono dei veggenti , dei mistici che invece dicono che esiste, che è reale. Alcuni pensano che va ripensato. Il concetto di limbo andrebbe approfondito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.