LORENZO MILANI

Milani era nato a Firenze nel 1923. Sua madre era una ebrea triestina allieva di Joyce, e imparentata con molti personaggi illustri della cultura anche anticlericale, suo padre era un chimico con la passione per la letteratura. La famiglia  si trasferì a Milano per ragioni di lavoro. Qui Lorenzo frequentò il liceo ma dopo il diploma non volle laurearsi come volevano i genitori. Preferì frequentare lo studio di un pittore e l’accademia di Brera. In quegli anni si avvicinò all’arte sacra e alla liturgia rimanendo colpito. Imparò molte lingue tra cui l’ebraico. Con i colleghi di corso condivise l’amore per l’arte e il credo antifascista. A una ragazza fidanzata di cui si era invaghito confidò di volersi fare prete. La conversione avvenne durante la pittura di un affresco in una chiesa dove lesse per caso un messale. Con la guida di un eccellente padre spirituale entrò in seminario. Fu consacrato sacerdote nel duomo di Firenze il 13 luglio 1947. Come presbitero e educatore  iniziò il suo insegnamento nelle scuole per operai ed emarginati. Dopo alcuni screzi con la curia fu inviato a  Barbiena una piccola frazione nel Mugello in una zona spopolata e montagnosa.

Qui creò di sana pianta una scuola a tempo pieno con metodi di scrittura collettivi per dare a tutti la possibilità di avvicinarsi alla cultura e conoscere il sapere ed avere un livello base di preparazione. La scuola consisteva in poche stanze della canonica della chiesetta del borgo composto di case rurali sparse. In estate la scuola si faceva all’aperto sotto un pergolato. Nella scuola non c’erano differenze di classi e c’era una perfetta collaborazione. Questa scuola popolare voleva essere un aiuto e una formazione per i ceti più bassi estromessi dalla cultura per ragioni economiche. La scuola alternava studio ed esercizio fisico e non tollerava punizioni corporali usate nelle scuole pubbliche di allora. Il docente non era distante ma era un amico dei giovani.

Don Milani  si oppose anche alla leva obbligatoria imponendo la figura dell’obiettore di coscienza. Scrisse molte opere importanti. Le sue lettere e epistole sono una testimonianza calda del suo sentire.

Il sacerdote morì a soli 44 anni nel 1967 e volle essere sepolto vicino alla scuola in abito talare e scarponi di montagna. A Firenze si trova la fondazione che porta il suo nome.

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