SCUDO

Ci sono molte persone affette da molte e strane malattie. Gli uomini in genere davanti alla malattia di solito si lamentano, imprecano, gridano vendetta contro il destino, si lasciano andare, vogliono essere serviti, coccolati, protetti, accompagnati, seguiti, osservati con sollecitudine, difesi, assistiti come bambini. Nella malattia di un uomo  ogni donna, moglie, madre, figlia, nonna, zia hanno un compito ingrato quello di risollevare e incoraggiare il soggetto abbattuto sempre più confuso e disorientato.  Un uomo affetto da malanni fa la vittima anche se non vuole confessare mai la sua debolezza. Anche l’uomo più vanesio ed egocentrico, più sfacciato non sopporta la malattia propria e della famiglia. Alcuni anche davanti a un problema di salute temporaneo della compagna sbuffano e imprecano, mettono il muso perché vedono sconvolti i loro piani, i loro reali progetti di vita insieme. Molti sono assillanti e spronano la compagna a reagire a sbrigarsi nella guarigione. Altri si disinteressano e non fanno nulla di costruttivo. Alcuni davanti a una grave malattia della moglie, come un tumore al seno, si sono dileguati, sono fuggiti davanti alla gravità della situazione. Alcuni comportamenti sono stati assurdi. Di solito poi non amano accompagnare, collaborare. La stessa parola malattia li fa impallidire. Ci sono certo alcuni che invece di poltrire, piangersi addosso  si danno da fare, e in ogni occasione sono premurosi e conservano un atteggiamento calmo. Alcuni uomini colti dalla malattia diventano cupi, stizzosi, non parlano, hanno uno sguardo cattivo di sfida, gridano, si arrabbiano e dicono parole turpi tutte quelle che gli passano per la testa. Alcuni non si mostrano pazienti e non seguono le regole necessari per guarire, continuano a bere, fumare.  Alcuni sono ansiosi, bisbetici, collerici, intrattabili. Alcuni non si accontentano di essere scorbutici a casa lo sono pure con i colleghi. Si mostrano apatici, insensibili, collerici, acidi. Alcuni si chiudono in se stessi in modo raffinato. Alcuni si sfogano e in modo subdolo maltrattano parenti, amici, figli per la rabbia che hanno dentro. Si rifiutano di farsi aiutare specie da parenti e amici a cui non amano raccontare le loro storie di malattia.

Alcuni uomini più anziani si fanno scudo con la malattia e pretendono di essere serviti  e riveriti a puntino. Diventano esigenti, meschini, pieni di pretese. Per fortuna ci sono uomini che nella malattia mostrano coraggio e spirito combattivo ed è a loro che bisogna ispirarsi.

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