Spesso abbiamo ascoltato per caso la conversazione animata di alcuni giovani su treni, autobus e sentito parole di repulsione per una cittadina toscana, dichiarata invece patrimonio dell’umanità. Gli elogi dei ragazzi andavano ad altre località toscane più rinomate. Lucca, specie ai giovani, appare una meta poco appetibile. Eppure la città possiede un centro storico ancora intatto con il suo foro in stile romano, con le rovine dell’antico anfiteatro romano, il palazzo ducale e i numerosi palazzi rinascimentali appartenuti ad antiche famiglie come Tucci e Orsetti, il suo teatro, le torri come quella dell’orologio, le piazze, le chiese medioevali come San Francesco, San Michele, la basilica di San Frediano, la cattedrale di San Martino con la reliquia del volto santo, celebre crocifisso di Cristo, la cinta muraria del cinquecento sorta per scopo difensivo, le porte come porta Sant’Anna e porta Elisa, le ville come villa Guinigi, i giardini, i musei come quello del fumetto e la casa di Puccini, le biblioteche, i campanili, le fontane ecc. Nella zona, anche nella provincia, si svolge tutto il mese di marzo la mostra delle camelie. Per l’occasione viene aperta villa Orsi dove è possibile ammirare la bellezza di questa pianta di origine orientale e degustare del tè. Dalle camelie si ricava una bevanda dal sapore particolare. Lucca potrebbe essere anche inserita in un percorso enogastronomico, infatti, è famosa per i suoi vini corposi, vini doc eccellenti, per liquori a base di erbe, per i tortelli di carne, per la minestra di farro, per il castagnaccio fatto con la farina di castagne, per i funghi, le crepes, per il buccellato dolce semplice fatto con farina, latte, burro, zucchero, uova, lievito, zibibbo, anice, un pizzico di sale.
Ester Eroli
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