Rosario perpetuo

All’inizio del cammino cristiano nel lontanissimo passato si usava recitare i salmi a memoria molto difficili da ricordare specie per i frati presi da mille occupazioni. Solo nel Medioevo si creò una  corona di rose per fare le preghiere alla vergine per ricalcare l’usanza di portare corone di rose alle statue della Madonna. Fu san Domenico a far iniziare la tradizione del rosario in seguito a una apparizione mariana nel 1214. Il papa domenicano Pio V con una bolla spiegò le regole per recitare la preghiera. Furono i monaci cistercensi a perfezionare il modello di preghiera.

Ci sono vari tipi di rosario, c’è ad esempio quello meditato che prevede un commento dei misteri, quello con i nodi fatti con le nocciole delle olive della palestina, quello certosino più breve  e flessibile che punta alla qualità della preghiera non alla quantità, quello brigidino creato da santa Brigida. Ci sono poi rosari non cristiani che non sono benedetti da un consacrato. I misteri luminosi sono stati aggiunti da Giovanni Paolo II e si recitano il giovedi e si riferiscono alla vita pubblica di  Cristo.

Dai padri domenicani è stato introdotto il rosario perpetuo , una meditazione dei misteri fatta da soli o in gruppo ininterrottamente per creare una unione  e una rete forte di preghiere ogni giorno, ogni mese. La sede del centro del rosario perpetuo è a Firenze e conta molti iscritti, ma non si occupa di opere caritative ma solo della recita personale o comunitaria del rosario per il benessere spirituale.

Il rosario libera dall’isolamento e dal pessimismo, apre le porte alla santità e alla consolazione, favorisce le indulgenze e la crescita spirituale, distoglie dalle preoccupazioni, favorisce la fede e le vocazioni, la comunicazione, favorisce la grazia.

Il rosario può essere detto in suffragio dei defunti e recitarlo è come una forma di esorcismo per liberarsi da mali di ogni tipo.

In tempi di pandemia da covid 19 si stanno organizzando nelle chiese molti gruppi dediti al rosario perpetuo presieduti da sacerdoti da cui è partita la singolare iniziativa.

 

Ester Eroli

 

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