Lucrare

Viviamo un momento difficile per la diffusione del virus. Abbiamo vissuto completamente isolati, come clandestini. Abbiamo visto i nostri cari a debita distanza. Come reclusi caparbi   abbiamo seguito tutte le norme imposte senza violarle. Abbiamo avuto convivenze difficili fatti di diverbi e contrasti, di nervosismo, e abbiamo anche sentito il bisogno acuto di scambi umani. Ci siamo trasformati, abbiamo voltato le spalle al mare, alle gite fuori porta, ai parchi. Abbiamo visto tutto sotto una luce diversa. Abbiamo conosciuto la solidarietà, la cattiveria di chi voleva che perdessimo il posto di lavoro, di chi faceva commenti idioti anche nella pandemia, abbiamo visto soprattutto sfumare i nostri progetti chiusi in casa come prigionieri. Siamo evasi come latitanti solo con la fantasia. L’unico svago nella nostra vita blindata sono state le connessioni ad internet, gli incontri virtuali con la webcam.

In tutto questo pandemonio dove ogni giorno morivano migliaia di persone c’è chi ne ha approfittato per poter lucrare sulle mascherine vendute a cifre esorbitanti e sui guanti in lattice. Ora negli ultimi tempi i guanti non si trovano da nessuna parte ne in farmacia ne nelle profumerie eppure ci invitano ad usarle in quanto necessarie. Come possiamo indossare i guanti se non si trovano? E poi esiste un mercato clandestino dove i guanti vengono venduti come se fosse oro colato. Allora possiamo dire che siamo come in tempo di guerra solo che a quei tempi andati per lo meno si sapeva quando finiva una guerra. La gente stessa è stata maltrattata dalle forze dell’ordine come fossimo in uno stato di polizia. Siamo scesi in basso se si lucra pure davanti alle malattie. L’uomo è ancora un primitivo, nonostante l’evoluzione.

 

Ester Eroli

 

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