MANDRAGOLA

La mandragola fa parte della famiglia delle piante salanaceae  Le sue foglie sono ovali dal colore verde scuro, il suo odore è pungente, i fiori sono piccoli dal colore verde chiaro o giallo, i frutti sono a forma di globo come bacche e sono di colore giallo. Ha varie proprietà tra cui quella anestetica. Il nome fu introdotto dal medico greco Ippocrate. Il suo nome è presente in molti testi di alchimia medievale. Ci sono molte varietà ma quella autunnale è più tossica delle altre.

Questa pianta è abbastanza tossica e poi può essere confusa con spinaci, lattuga, borraggine ecc. Non può essere usata in erboristeria e medicina. I suoi principi attivi sono validi solo in piccole dosi. Il suo avvelenamento produce vari disturbi: febbre, sonnolenza, vertigini, delirio, costipazione, visione offuscata, tachicardia, allucinazioni, confusione, cefalea, affanno, manie ecc. Può danneggiare cuore, fegato, cervello, muscoli del corpo. E’ velenosa perché contiene alcuni alcaloidi contenuti in foglie e radici. Le radici ramificate hanno forme antropomorfe, alcuni ci vedono un bambino altri un vecchio barbuto e per questo sono nate molte leggende specie nel medioevo dove si attribuiva alla pianta poteri magici particolari. La pianta curava la stitichezza, la infertilità, era un potente afrodisiaco. In passato si usava per curare ansia, ulcera, pertosse, febbre da fieno, spasmi, nausee, vomito, coliche, problemi urinari e biliari. Era in uso come medicina popolare. Ora può essere prodotta pure sinteticamente.

Un tempo si diceva che la usavano le streghe e i licantropi per diventare uomini lupi. Si diceva che la pianta era nata dallo sperma degli impiccati destinati al patibolo. Per evitare problemi la pianta doveva essere colta da una vergine.

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