Marcello Camillucci

Marcello Camillucci era nato a Padova nel 1910 ed è morto a Roma nell’anno 2000. Oltre ad essere scrittori prolifico è stato anche critico d’arte fecondo. Dopo la laurea in lettere ha insegnato letteratura romena nella università cattolica sacro cuore di Milano e alla stessa Sapienza di Roma. Era stato eletto presidente nazionale della unione cattolici artisti italiani. Dirigeva riviste come Persona e collaborava a periodici come Vita  e pensiero e l’osservatore romano. Sono noti i suoi commenti ai canti danteschi dell’Inferno¸ Paradiso e Purgatorio. Uno dei suoi primi romanzi La casa del 1960 ottenne molto successo. Ha scritto poi romanzi per ragazzi¸ antologie¸  antologie di poeti romeni tradotti¸  racconti¸ commenti su Leopardi¸  raccolte di poesie¸  raccolta di favole illustrate¸ biografie¸ testimonianze critiche¸ racconti metafisici¸  antologie di poesie¸ antologia dal titolo Briciole¸ saggi critici¸ saggi sulla poesia¸  scritti spirituali¸ raccolta di motti e aforismi.

Tutti i suoi scritti sono permeati di moralismo acuto e avvincente. Celebre è la raccolta di racconti metafisici La vacanza. Una vera e propria raccolta di racconti che sfiorano il paranormale. La novella che da il titolo alla raccolta si intitola appunto la vacanza. il protagonista Melchiorre un mattino decide di non andare al lavoro e di concedersi un giorno di libertà per assaporare la cittภla natura.  nel cammino lascia spazio alla fantasia. Aveva incontrato persone che non lo salutavano¸ la solita routine monotona ma lui ora ha una nuova consapevolezza sa che tutto è vanità. Capisce che il mondo manca di serenità per colpa della invidia¸ della rivalità che lui intende abbandonare per sempre. L’avarizia¸ l’assenza di pietà per lui sono pesi¸ per lui che anela alla leggerezza. Le differenze nel mondo sono causate solo da cattiva volontà. La città le appare sotto il suo vero volto: sporcizia¸ case troppo uguali¸ traffico¸ un gorgo in cui non vuole più essere trascinato. Prova disgusto per la fretta¸ per le stesse vetrine che espongono merce commerciale stipata fino all’inverosimile. Dopo una attenta ispezione di una realtà deludente che non lascia spazio a sfoghi di sorta decide di tornare a casa  come un animale ferito e braccato. La casa lo accoglie squallida¸ angusta¸ con i soliti oggetti impolverati. Capisce che la sua breve vacanza¸ la sua breve uscita è stata inutile perché non si recidono i legami con la realtà su due piedi. Non aveva voglia di rincasare per non vedere il portiere pettegolo¸ i vicini indifferenti ma non aveva voglia di stare in giro in quella città piena di contraddizioni e ormai straniera.  entrando in casa scopre di essere morto a vagare era stata solo l’anima stanca di essere prigioniera.

Negli altri racconti compaiono personaggi segnati dal destino: donne single macerate dalla solitudine¸ donne in manicomio per le loro strane manie¸ persone legate a strani amuleti¸ adolescenti soli travolti dal caso¸ mogli poco amate in cerca di un riscatto¸ uomini passionali¸  donne stravaganti.

 

Ester Eroli

 

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