Raymond Chandler

Nell’ambito del romanzo giallo esiste tutta una serie di opere letterarie particolari. Possiamo dire che l’inventore del cosidetto giallo investigativo fu Chandler. Questo tipo di giallo si differenzia totalmente e completamente dal giallo classico mondadori e della stessa Agatha Cristie che lo stesso Raymond criticava nelle sue interviste televisive e non. Si tratta di un giallo molto evocativo, che ama i dialoghi, le descrizioni dettagliati, gli stati d’animo più strampalati. Il detective protagonista è Philip Marlowe, interpretato sullo schermo da attori famosi, alter ego dello scrittore, che non ha nulla degli investigatori classici. È un uomo dalla personalità complessa, poco acuto, amante del bere, quasi sentimentale, come investigatore privato è mediocre, non guadagna molto, ha pochi amici, una vita sentimentale confusa,  si può classificare come un perdente che ogni tanto ha però intuizioni geniali che lo portano alla verità. Vive in un contesto malsano, balordo che lo influenza. Vive infatti nella città di los Angeles degli anni trenta, corrotta, meschina, crudele. I personaggi sono inquietanti, della malavita locale, spacciatori senza scrupoli, prostitute di alto bordo, scrittori alcolizzati, moglie ricche e infedeli, gangaster ribelli dalla pistola facile, nullatenenti in cerca di riscatto sociale, ragazzi perduti nei sobborghi, teneri bambini sacrificati alla ragion di stato, donne viziose e ciniche, lascive ecc. un mondo che pullula nei locali dove predomina il gioco, il vizio, il turpiloquio. Le azioni sono legate alle armi, alle pistole. Sono frequenti sparatorie, uccisioni, ammazzamenti con coltelli lunghi e affilati. Il detective solo appare riflessivo, incerto, tormentato, eccentrico  nella generale spietatezza. Il giallo di questo scrittore rivela l’influsso inglese dove lui visse con la madre separata per molti anni.

L’autore, che era nato a Chicago, aveva lavorato per una società petrolifera e solo in tarda età, dopo essere stato licenziato, aveva approdato alla scrittura e alla sceneggiatura . Si era poi perso per un problema di alcolismo, come i suoi protagonisti e aveva tentato il suicidio dopo la morte della moglie che tra l’altro tradiva ampiamente con le sue segretarie segno di una vita sregolata al massimo livello.

Aveva iniziato come giornalista scrivendo per alcune riviste e poi aveva scritto racconti sempre incentrati sul tema dei delitti. Poi aveva scritto un ciclo di romanzi incentrati sulla figura del detective con la testa fra le nuvole come l’altro uomo, il grande sonno per altro il primo della serie, la signora del lago ecc che sono stati tradotti. Il suo romanzo più riuscito è il lungo addio che vinse un premio negli stati uniti famoso per il suo stile e per la trama originale.

I critici lo hanno giudicato poco appassionato e incoerente. Tuttavia le recensioni sulle riviste sono state positive tanto da essere considerato per il genere un modello.

Negli ultimi tempi è stato ampiamente rivalutato.

 

Ester Eroli

 

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