Ci sono cantautori italiani conosciuti in tutto il mondo, che fanno furore e che all’estero hanno un successo strepitoso. Tutto il sud America, tutta la Spagna e altri paesi accolgono a braccia aperta Amedeo Minghi. Tutti cantano, anche per le strade, Vattene amore, cantata in coppia con Mietta negli anni novanta, che ha vinto il terzo posto a san Remo e ben dieci dischi di platino. Molti si recano ai suoi concerti. Come tutti gli artisti all’inizio ha stentato a decollare, forse perché il nuovo spaventa sempre. Minghi, dopo una collaborazione con il gruppo Pandemonium, riesce a imporsi definitivamente con la canzone degli anni ottanta: Di più, che lo fa conoscere al grande pubblico. Successivamente nascono dal suo genio canzoni importanti, centrali come Vita mia, quando l’estate verrà, 1950 cantata a san Remo, che è diventata il suo cavallo di battaglia, decenni, cantare è d’amore, canzoni (cantata da Mietta). Molte sono le canzoni scritte da Minghi ma cantate da altri cantanti. Minghi ha ottenuto la targa alla carriera, consegnatagli dall’allora sindaco di Roma Veltroni, ha cantato persino per il papa Giovanni Paolo II, ha realizzato la colonna sonora del film l’allenatore nel pallone II, ha scritto un libro autobiografico, è impegnato in nuovi progetti musicali. Nel suo curriculum brillante in verità c’è una data cruciale: 1992, anno in cui scrive e canta I ricordi del cuore che dà il titolo all’album intero e che è stata la colonna sonora della soap-opera italiana l’Edera trasmessa su Canale 5. I ricordi del cuore sono i ricordi che non passano mai, quelli che restano mentre tutto viene polverizzato dal tempo. Questo testo è una vera poesia. Tuttavia il suo autore ogni volta che viene invitato come ospite ripropone altre canzoni e non questa. Questa canzone non viene quasi mai cantata, come se per pudore evitasse volutamente di parlare di sentimenti. I ricordi del cuore è una canzone sentimentale difficile da proporre in un mondo arido dove i sentimenti sono stati banditi per sempre.
Ester Eroli