Oratorio di san Giuseppe di Urbino

A Urbino  nelle Marche è possibile ammirare in tutta la sua bellezza l’oratorio di san Giuseppe.  Le sue origini risalgono al sedicesimo secolo, fu realizzato per imput della compagnia di san Giuseppe che terminò i lavori nel 1515. Troviamo due cappelle, la maggiore è la chiesa vera e propria che venne rimaneggiata nel seicento.

Nella sagrestia troviamo ritratti del settecento di illustri confratelli e un armadio esempio di mobile prezioso marchigiano, con paesaggi rocciosi dipinti nei quattro sportelli e nei tre pannelli inferiori da Alessio de Marchis pittore napoletano attivo a Perugia e Roma.


La chiesa più grande molto alta, ha la volta a vela e una unica abside. E’ ricoperta completamente da decorazioni pittoriche a fasce e lesene, opere di Carlo Roncalli , su commissione di papa Clemente XI, iscritto in giovane età alla confraternita. A lato delle finestre troviamo la rappresentazione delle virtù cardinali. Gli affreschi sono realizzati con notazioni di giallo oro e grigio e tempera. Nella volta sono dipinti medaglioni e festoni con le virtù teologali ( fede, speranza e carità) . Troviamo anche gli stemmi del cardinale Albani. Nell’ovale al centro del soffitto è raffigurato san Giuseppe in gloria con gli angeli.

La statua di marmo di san Giuseppe dall’ampio panneggio, col bastone fiorito, fu scolpita da Lironi    e donata al cardinale Albani. . l’altare di marmo è affiancato da due mensole simili. Alle pareti laterali ci sono quattro tele ad olio sorrette da angeli raffigurano la nascita di cristo, lo sposalizio di maria, la fuga in Egitto, la morte di san Giuseppe. Al centro spicca un lampadario di Murano del 700. L’organo è opera di Sebastiano Vici.

L’altra cappella è quella del presepio, che racchiude la raffigurazione della natività a grandezza naturale. Opera in stucco fatta nel 1560 da Federico Brandani, esponente del manierismo che operò anche nel palazzo ducale di Urbino, a Pesaro, Loreto, Piemonte. Nella volta è scolpita la gloria angelica.

Le pareti di pietra pomice sono bassorilievi di città e di vedute paesane. Sopra la porta c’è un bassorilievo dedicato alla vergine in pietra di Domenico Rosselli.

 

Ester Eroli

 

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