Porte chiuse

Nel tempo che viviamo ci rendiamo conto che sono aumentati i raggiri, le truffe, le rapine, i borseggi. Nei momenti di maggiore crisi economica, di calma piatta, aumentano in modo sconcertante le azioni criminose. Scorrono sotto i nostri occhi le notizie sui giornali di raggiri e furti negli appartamenti, rapine e raggiri nei confronti degli anziani. Molti anziani vengono rapinati nel parco, davanti alla posta dopo aver ritirato la pensione. Loschi individui si avvicinano con le scuse più improbabili. Nelle zone isolate gli anziani che passeggiano vengono borseggiati. La vita che scade ormai ridotta a una continua rapina di soldi, di oggetti cari. Spesso i truffatori si aggirano nei palazzi, citofonano con ogni scusa per intrufolarmi negli stabili e fare razzie. Fingono di essere rappresentanti, operai della luce, tecnici, ascensoristi, e spesso portano pure finti cartellini attaccati al petto per farsi riconoscere. Alcuni studiano la struttura del palazzo, si informano e forniscono al citofono esaurienti spiegazioni credibili. Molti aprono convinti che si tratta veramente degli operai mandati dall’amministratore per la sicurezza del palazzo o per dei lavori. La prima cosa che bisognerebbe fare è telefonare all’amministratore e verificare se è stato veramente lui ad inviare gli addetti ai lavori. Spesso è stato fatto e il risultato è stato che gli operai erano degli impostori. Molti si sono intrufolati nelle case con la scusa del controllo dei contatori e hanno rubato ceramiche variopinte, vasi, oggetti di valore, pc ecc. Una folla di persone hanno visto collezioni e oro sparire sotto il naso. Molti ladri si lasciano prendere la mano e rubano pure oggetti di scarso valore che però hanno un valore affettivo. Molti hanno perso oggetti banali che non erano rari e costosi. In passato molti anziani aprivano il portone nei vari stabili in città e in  campagna. Con la scusa della pubblicità e di mettere materiale pubblicitario molti si sono introdotti nei palazzi e hanno rubato persino gli abiti di seta della comunione.

Ora però molti delinquenti sono con le spalle al muro. La maggior parte delle persone non cade più nei tranelli orditi e non apre più il portone e la porta di casa. Pochi sono quelli che cadono nella rete. Tutti si sono chiusi dentro in una perfetta clausura. La vita sociale si è azzerata e tutti per evitare equivoci hanno deciso di non aprire a nessuno la porta. Molti però non hanno aperto neppure al vero amministratore, ai nipoti, agli amici, al farmacista di zona che citofonava per un chiarimento sull’acquisto dei medicinali. Per paura di essere rapinati in casa molti non hanno aperto neppure ai vicini che chiedevano aiuto. Non hanno ceduto neppure quando hanno sentito la voce di chi suonava spiegando il motivo.

La vita sociale si è ristretta come un maglione lavato male. Non si può evadere, parlare con gli altri, l’unica evasione è quella con la fantasia.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.