Nella vita dobbiamo sempre imparare nuove cose e quello in cui credevamo deve essere rivisto. Ci sono situazioni di facciata che nascondono realtà diverse. Ogni giorno scopriamo nuove situazioni. Di solito diamo una notevole importanza al medico di famiglia, al suo parere anche perché l’abbiamo scelto con cura maniacale fra molti. Con lui ci rassegniamo ad aspettare per ore nella sala d’aspetto, a farci trattare come bambini, ad ascoltare i suoi consigli, ad acconsentire alla sua intrusione nelle nostre questioni private.
Con il tempo e prendendo più confidenza ci accorgiamo che il medico di famiglia non è neutrale, ma è in concorrenza con gli altri medici e specialisti che noi contattiamo. Per questo suo atteggiamento spesso ne paghiamo lo scotto, perché per farsi vedere grandi ci danno una medicina diversa da quella che ci ha dato lo specialista di turno che magari invece è più efficace.
I medici di famiglia spesso poi cadono nel meccanismo del clientelismo, ci invitano a consultare come specialisti i loro amici, parenti e gli amici degli amici in un perverso meccanismo crudele. Se non andiamo da loro siamo penalizzati, guardati a vista. Si servono di noi per aumentare i clienti al collega amico e magari non abbiamo bisogno di nessun accertamento. Intanto noi fiduciosi abbocchiamo e spendiamo tempo e somme ingenti. Spesso gli specialisti sono molto cari. Veniamo mandati in centri specialistici senza motivo solo per favorire l’amico e creargli una clientela stabile. Le decisioni imperiose sono prese sulla nostra pelle. Non serve lamentarsi occorre agire, non serve farsi prendere da attacchi di ansia pensando di avere chissà che malanno. I medici astuti ci trattano come burattini. Noi dobbiamo far capire lentamente al medico che non siamo disposti a seguirlo e poi dobbiamo essere sempre prevenuti e diffidenti.
Ester Eroli