Separazione

Negli ultimi va sempre più di moda separarsi, se non proprio divorziarsi. Ci sono quelli che già dopo il viaggio di nozze manifestano la loro intenzione di troncare la relazione, nonostante le nozze in chiesa e nel comune. Ci sono quelli che si sottraggono alle proprie responsabilità solo dopo pochi mesi cercando subito alternative senza perdere tempo. Ci sono quelli che si ostinano ad andare avanti per alcuni anni ma poi fuggono stanchi di stare sulla corda. Recentemente ci si separa per futili motivi come disordine, problemi intimi, caratteriali lievi. Ci si lascia in buona armonia perché è più comodo  e indolore. Ci si saluta, ci si rivede come niente fosse, si va al cinema, al ristorante. Si guarda in faccia con indifferenza l’amore dei nostri sogni, quello che abbiamo inseguito e venerato. Altri sogni, altri pensieri frastornano la nostra testa stimolata dall’esterno. Ora siamo discepoli di altre credenze, veneriamo altri idoli che saranno destinati a cadere. Sono sempre più quelli che se la cavano dopo un divorzio o una separazione che viene presa a cuor leggero. C’è chi ci prende gusto e fa due, tre matrimoni con tanto di confetti  e abito bianco senza stancarsi. Si superano con faccia tosta tutte le incertezze. Ci si rassegna con facilità specie se si trova un nuovo amorazzo. Si continua ad amoreggiare. Si cercano altri compagni che sono comunque un diversivo alla noia. Il romanticismo è morto, seppellito dalla vanità. I contenuti dei messaggi d’amore ora sono diversi più concreti e compiuti. Ci si lascia pure via internet e sms, senza tante spiegazioni, di fretta come se ci parte il treno e non abbiamo tempo per chiarire, per parlare.

Negli ultimi tempi va sempre più di moda fra chi è separato e divorziato incitare gli amici, parenti a fare altrettanto. Se una ragazza è separata induce la sua migliore amica a fare lo stesso. Una amica divorziata vuole che anche le altre abbiano lo stesso destino. Non cerca quindi di mettere pace, di avvicinare ma semmai di mettere zizzania e  separare. Vuole che per imitazione tutte seguano il suo esempio. Anche tra gli uomini c’è questa usanza. Colleghi spingono i compagni di lavoro a  separarsi come loro facendo discorsi disfattisti. Non cercano di sollevare dalla depressione, di salvare il rapporto dell’amico, del conoscente, del parente. una cugina separata pretende che anche la sua cugina coetanea sia separata per stare sulla stessa barca, per avere una spalla, per solidarietà. La separazione sembra sia divenuta contagiosa come una malattia infettiva. Nessuno sussulta per i figli che vengono lasciati allo sbando. Nessuno che cerca di rimediare, di mediare. Nessuno difende i minori risponde alle loro domande insistenti perché si è rotta la loro famiglia, perché è perito quel grande amore.

 

Ester Eroli

 

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