SONIA BENASSI

Sonia Benassi è nata a Parma nel 1970 dove tuttora vive . E’ cresciuta in un ambiente rurale a contatto diretto con la natura e gli animali. Ha studiato pianoforte e si laureata al conservatorio. Si da piccola si è mostrata sensibile, introversa, e altruista e sorridente. La sua infanzia è stata fuori dal comune. A soli sette anni comincia a sperimentare la visione di defunti che le si palesano davanti a sua insaputa, senza che lei abbia fatto niente. Le accadono molti eventi che rasentano il paranormale. Vede parenti, nonni defunti ed estranei. Allora da grande organizza corsi di medianità in collaborazione con scrittori e artisti. La sua vita è costellata di visioni, intuizioni, episodi di scrittura automatica, casi di veggenza.

La sua opera letteraria più famosa è io medium una vera autobiografia sulla sua dote di veggente predestinata. A testo originale di recente sono stati aggiunti tre capitoli inediti. Il libro verte sul concetto di morte e aldilà, sulle possibili connessioni fra mondo dei viventi e dei defunti. Secondo la sensitiva il confine è labile, l’altra dimensione è vicina a noi e i defunti ci sono vicini ogni giorno. Con le sue doti medianiche riesce a vedere e a dialogare con i defunti. Secondo lei si tratta di un suo destino già tracciato.  In un linguaggio scorrevole e fluido racconta la sua vita legata all’esoterismo. Da piccola la sua mente era molto ricettiva. Alcuni la definivano strana e diversa.


A differenza di molti  altri sensitivi lei mette al servizio degli altri le sue doti. Infatti riceve persone intristite dalla morte di un congiunto per risollevarle e fornire prove concrete della esistenza dell’aldilà. Dialoga con molti defunti per aiutare i familiari. Nelle sue sessioni pubbliche le anime si presentano spontaneamente. Lei fornisce prove  in modo che i familiari si acquietino. Per lei la morte non è la fine di tutto anzi l’inizio di una nuova vita. La sua missione è aiutare soprattutto i genitori che hanno perso un figlio in un incidente o di morte violenta  per dare conforto e assistenza. Il messaggio è che non si deve avere paura di morire. I casi più difficili sono quelli morti di morte violenta.  Nell’aldilà comunque il tempo e lo spazio non esistono anche se esiste la insidia del demonio.

Per dialogare con i defunti e capire i loro segnali basta avere il cuore e la mente aperti. Aldilà delle caratteristiche individuali i sensitivi hanno dei punti in comune: amore per la natura e gli animali di cui interpretano le emozioni, capacità introspettive notevoli, capacità di intuire gli stati d’animo altrui, amore per la solitudine e il silenzio, capacità di notare i dettagli specie psicologici, doti di guarigione e di lettura della mente, amore per i regali, capacità di viaggiare con la mente. Di solito i sensitivi sono considerati diversi, strani e sono magari emarginati.

Certo la sensitività va trattata con cura per evitare forme di esaurimento nervoso. Ci sono stati sensitivi che incapaci a gestire i fenomeni sono finiti folli.

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