SUPERMERCATI

Negli ultimi tempi sono cresciuti a dismisura i centri commerciali e i supermercati. Ci stiamo lentamente avvicinando al modello americano. In America in certi posti non ci sono negozi ma solo grandi magazzini e supermarket dove il cliente si sceglie da solo le cose senza commessi. Un tempo in Italia c’erano botteghe di alimentari a conduzione familiare che offrivano un po’ di tutto dagli accessori, al pane e pizza, agli alimenti, agli affettati, latte e biscotti, pasta e zucchero oltre poi surgelati e articoli vari e in estate persino gelati e yougurt. I tempi sono cambiati e i moderni ingegneri hanno progettato complessi e centri commerciali maestosi solitamente nelle periferie dove una persona si perde e non ritrova più nemmeno la propria auto parcheggiata. Non ci sono più commessi gentili a servirci ma solo lunghe file di scaffali metallici duri e freddi  interminabili di prodotti inscatolati e sigillati. Persino le carote sono impacchettate nella pellicola di platica. Ci appare davanti una struttura imponente a più piani che incute timore e smarrimento. Lunghi ascensori ermetici ci portano da un piano all’altro. Spesso rimaniamo chiusi in ascensore per uno stupido scherzo del destino beffardo che ci fa perdere tempo mentre andiamo di fretta. E’ evidente che si da importanza al business e ci si disinteressa del consumatore che si sente aggredito da tante marche di uno stesso prodotto e non sa quale scegliere a chi santo votarsi. La gente si affolla il sabato, compra a testa bassa e mette nel carrello senza sosta un numero infinito di lattine e bottiglie di plastica e confezioni sotto vuoto. Spesso gli affettati sono insipidi, chiusi nella pellicola. Le esigenze del cliente spesso vengono ignorate.

Negli ultimi tempi notiamo un fenomeno strano e scioccante  Alcuni prodotti vengono tolti per molti mesi dagli scaffali e la gente non trovandoli dopo qualche tempo è costretta a comprare prodotti e marche affini magari non di suo gusto e più care. I clienti possono pensare quello che vogliono ma sono costretti a chinare la testa e sottostare alle regole. Per mesi sparisce il nostro formaggio preferito e allora siamo costretti a prenderne uno simile se vogliamo sopravvivere. Non serve irrigidirsi, spalancare gli occhi per la meraviglia per una sparizione che dura molti mesi. Con calma riluttanti compriamo il prodotto affine visto che non c’è altro. Si può andare in altro supermercato ma spesso è distante e non si ha il tempo materiale e poi spesso anche li troviamo prodotti mancanti. Il successivo emporio non ci garantisce nulla. Allora scrolliamo le spalle. Spesso per riacciuffare un prodotto facciamo km a piedi e in auto. Sosteniamo perdite di tempo come se fossimo in una giungla dove nulla è a portata di mano. Cerchiamo il prodotto in altri punti vendita trovando magari la stessa situazione. Naturalmente ci rassicurano che deve arrivare. Sappiamo bene che dietro esiste tutta una strategia di vendita. Anche i prodotti sono collocati in modo strategico e anche i colori sono attentamente studiati per colpire l’ignaro compratore. Spesso diamo un’altra possibilità o fingiamo indifferenza.. Ci dominiamo ma rimpiangiamo i vecchi negozi.

In ogni supermercato ci vorrebbe un ufficio reclami dove sfogarsi.

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