SUPERMERCATO

Nei principali quartieri di tutte le città possiamo trovare sempre un numero considerevole di supermercati di vario tipo con le loro insegne. Si susseguono a ruota libera e sono gestiti da vari gruppi come Coop, Conad, Tuo dì, Sma, Tigre, Ins ecc. e rendono le città vivaci. Il tour nei supermercati in passato era quasi sempre sereno. Si faceva la spesa in modo veloce, si sapeva dove erano collocati certi prodotti, il personale era gentile. In ogni circostanza si trovava il prodotto giusto. Negli ultimi tempi la spesa sta diventando una maratona. Molti anziani trovano difficoltà, non si sentono più all’altezza. Alcuni prodotti sono collocati in alto, altri spariscono misteriosamente dagli scaffali e vengono rimossi.

I problemi non sono solo di ordine pratico. Accade sempre più spesso che un marchio ne assorbe un altro. I cambiamenti sono continui ed esasperanti. Un conad diventa sma, e dopo solo sei mesi diventa tigre. Il cambio di casacca prevede un mutamento dei prodotti e delle marche e dove c’erano i liquori troviamo dei formaggi di marche sconosciute che non abbiamo mai usato. Ogni volta specie gli anziani si affannano per trovare certi prodotti. Una vera scocciatura. La abitudini vengono stravolte. Il nuovo marchio prevede latte, yougurt di altre marche come pure detersivi e paste alimentati. La gente non trova più i prodotti usati abitualmente e si disorienta. Ognuno è alle prese con la ricerca della collocazione di certi prodotti. Molti si sentono smarriti, traditi. Il supermercato sotto casa cambiando veste non  garantisce più l’acquisizione di certi prodotti e molti sono costretti a raggiungere altri supermercati più lontani. Il pane fresco che ci ha fatto sognare non lo troviamo più sostituito da pane imbustato. Gli anziani commissionano i nipoti per avere certe merci. Ogni giorno ci troviamo davanti a sorprese, a imprevisti.

Non possiamo rilassarci, che appena entriamo in un conad scopriamo che è diventato Tigre. Sentiamo un tonfo al cuore. Sono spariti i nostri spuntini preferiti sostituiti da altri. Il disagio non procura alcun divertimento. I commessi vengono sbattuti da una parte all’altra come palle da tennis e spesso sfogano la rabbia con i clienti. Allunghiamo una mano per prendere il solito succo di frutta e troviamo altro. Troviamo altre confezioni di biscotti, di pan carrè ecc. alle casse troviamo commesse scorbutiche dalla voce stridula.

Allora cambiamo supermercato e scegliamo un altro più lontano ed altri fanno altrettanto, fino a che il locale prede tutta la clientela di fiducia, e in certi casi finisce per chiudere battenti. Un tempo i cambi di casacca erano sporadici, e avvenivano lentamente, ora i passaggi sono repentini   e continui, come se ci sia una voglia matta di disorientare. Al posto del nostro supermercato di fiducia troviamo un nuovo emporio che non ha più i prodotti classici, ma magati sotto marche dai nomi di fantasia. Per ironia della sorte ci lambicchiamo a trovare i prodotti più banali. Il vizio di cambiare è sempre più dietro l’angolo.   Certi negozi non riscuotono più la nostra ammirazione. Nel tempo certi supermercati non sono più affollati e finiscono per chiudere le saracinesche. Il business è un serpente che si morde la coda.

ester eroli

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