COSTUMI

Ai nostri giorni esiste una decadenza notevole dei costumi che nessuno registra pienamente. Una decadenza che si nota pura nell’abbigliamento. Se riguardiamo i vecchi armadi delle nonne troviamo camicette di seta finemente ricamate, lunghe gonne di velluto dai colori sobri, abiti da  sera lunghi ed eleganti, cappotti di camello, lunghi fulard di seta, cappellini, guanti, accessori dai colori tenui. Nessuno ai nostri giorni indossa cappotti classici preferendo i giubbini, nessuno mette più camicette ricamate con colli ricamati. Ora si portano mini giubbini pure in pieno inverno con la temperatura sotto zero e si ride di chi indossa piumini più lunghi.

Alcuni indossano pantaloni strappati, stracciati, altri sfilacciati con le toppe come se fossero dei miseri sfollati, dei vagabondi, degli oppressi in cerca di asilo, dei profughi, degli sfollati per un terremoto. Gli anziani ovviamente guardano con gli occhi sbarrati senza capire il motivo di tale sfregio, di tale scempio. Per la precisione un tempo i pantaloni rotti li avevano chi chiedeva l’elemosina ai margini delle strade, i diseredati,  gli ex carcerati.

Un tempo nelle processioni religiose si andava vestiti in modo serio, ora molte donne portano abiti trasparenti, scollacciati, dai colori forti senza nessun rispetto. Molte portano abiti volgari, altri abiti trasandati non eleganti e adatti alla circostanza.

I costumi si sono trasformati in modo deciso. È venuto meno il concetto di onore e rispettabilità che viene interpretato in modo diverso forse più blando.

Le mode impongono regole che la gente segue, ma le mode sono spinte dal profitto economico. Si incoraggiano atteggiamenti sopra le righe per stupire. I giovani fanno di tutto per avere abiti di moda come se non avere certi abiti significa essere inferiori. Si isolano le persone che non portano certi capi. I commercianti alimentano certe mode per tornaconto. Molti pensano di avere la stima solo perché indossano certe cose. La soluzione è quella di usare gli abiti in base al contesto. Non si può andare a un ricevimento con i pantaloni strappati come molti fanno.

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