TACHICARDIA

La parola viene dal greco tachys nel senso di rapido, veloce e kardia che significa cuore. Si tratta di un aumento dei battiti del cuore al minuto, la frequenza cardiaca risulta alterata anche in condizioni comuni di riposo. Registrando gli impulsi elettrici del cuore si nota questa anomalia che può essere più o meno vistosa. Il fenomeno inverso ossia un rallentamento dei battiti si chiama bradicardia. L’accelerazione consiste in più di cento battiti al minuto. Molto dipende dalla età anagrafica del paziente. Si possono rivelare casi di ipercardia. La più comune è detta tachicardia sinusale. Ci sono tre gruppi e svariarti sottogruppi. C’è la tachicardia atriale, parossistica, ventricolare.

Le cause di origine possono essere molte: ipertiroidismo, emotività, eccitazione, stress mentale, stress fisico per sport, febbre, traumi di varia natura, cardiopatie, ictus, aritmia, anemia, ansia e depressione, alcolismo, tabagismo, malattie di vario tipo, polmoniti, colesterolo, problemi alla carotide e coronarie, problemi metabolici, ipertensione, tiroide, malformazioni congenite, obesità.

Di solito si hanno palpitazioni, problemi muscolari, respiro corto, svenimento, vertigini, dolori al petto. Ci sono anche casi asintomatici. In certi casi il fenomeno scompare rapidamente e non si ripete. L’uso di caffè e droghe può favorire il processo.

Per i casi gravi ci sono farmaci, iniezioni, massaggi.

Un tempo quando i ragazzi vedevano una bella donna avevano di questi fenomeni, ora molto meno con la promiscuità i giovani sono abituati a vivere in mezzo a belle donne e non sentono  più quel battito accelerato che spesso era sintomo evidente di innamoramento. I tempi sono cambiati e ci sono donne che darebbero l’anima per far palpitare ancora il cuore di un giovane. I giovani sono sempre più freddi e indifferenti, audaci e cinici. Le cronache stesse registrano questo fenomeno. Ci sono ragazzi che uccidono la fidanzata incinta, il massimo dell’orrore. In questi casi il cuore è freddo come marmo, sicuramente malato più di quelli affetti da tachicardia e malattie cardiache gravi.

 

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