Il terzo parco più grande di Roma è la nota villa Ada sulla via Salaria Prende il nome dalla moglie del conte Telfener che ne fu proprietario per qualche tempo. Sede della ambasciata di Egitto racchiude molti giardini e prati in stile settecentesco.
L’importanza della villa è notevole, anche se è stata sottovalutata. Essa possiede molti edifici neoclassici come la villa detta Reale, le scuderie reali, il tempio di Flora, la torre gotica ecc. La sua bellezza è data anche da alcuni laghetti di acque limpide e cristalline.
Era nata come tenuta agricola e poi fu trasformata dal principe Pallavicino che vi aggiunse il belvedere. Fu ingrandita dai Savoia che ne furono i proprietari per ben due volte e che crearono delle riserve di caccia.
All’interno della villa ci sono molti percorsi campestri e scorciatoie percorribili anche con le biciclette.
la ricchezza della flora e della fauna è notevole. Ci sono pini, betulle, alberi secolari, lecci, olmi, aceri, pioppi, querce, palme, piante tropicali importate. Alcuni tratti sono boschivi con la presenza di conifere. Tra gli animali troviamo una vasta varietà di uccelli, poi conigli, scoiattoli, ricci, talpe ecc.
Spesso ospita manifestazioni ambientaliste e spettacoli musicali. C’è la possibilità di noleggiare bici e ristorarsi in un bar.
Si era pensato di sviluppare al suo interno un museo del giocattolo mai realizzato.
Negli ultimi tempi nella villa predomina l’incuria, sporcizia ovunque, alberi caduti, cartacce. Un mondo senza regole. Il parco e gli edifici sono stati vandalizzati. Ci sono graffiti e calcinacci che cadono.
Il problema che la villa è divenuta la dimora dei senzatetto che stendono il bucato e stirano, lavano come fossero a casa propria. Hanno costruito piccole baracche e alloggiano liberamente sotto gli occhi di tutti e sotto la sguardo allibito di turisti per caso e visitatori.
Ester Eroli