La tendenza di precorrere gli eventi è sicuramente una realtà di fatto. L’esempio più eclatante sono le festività natalizie. Già in autunno in tv, in Internet, nei banner pubblicitari, nelle newsletter dei siti turistici viene reclamizzato il Natale e tutto ciò che ci gira intorno. I supermercati iniziano ad esporre addobbi e possibili regali, le luci colorate si affacciano qua e là facendoci già pregustare l’atmosfera natalizia, le vetrine degli esercizi commerciali sono un tripudio di strenne. Quanto frutta alle aziende questo Natale prematuro? Stessa cosa accade per la Pasqua, appena finito il carnevale iniziano ad apparire ovunque le uova multi gusto , a più temi e dalle mille sorprese.
Pensiamo alle vacanze estive. Una volta iniziavano quando l’estate era dichiaratamente aperta, quasi sempre a giugno inoltrato. Adesso le città si svuotano a partire dai primi mesi primaverili. Nelle vetrine dei negozi appaiono a fine febbraio abiti leggeri, costumi, teli da mare, tutto quanto “fa vacanza” mentre ancora il nostro impianto di riscaldamento funzionano a pieno ritmo. Viene da pensare che oggi niente ha più un esatta collocazione temporale, che abbiamo perfettamente assimilato la della relatività di Einstein senza neppure rendercene conto.
Chi ha un figlio che frequenta la scuola materna, fin dal primo giorno si è sentito dire “tra tre anni il bambino andrà a scuola e deve abituarsi fin da adesso agli orari prestabiliti e alla disciplina”. I bambini sono sempre più spronati alla conoscenza, devono di imparare le lettere dell’alfabeto il prima possibile per poter scrivere il loro nome fin dall’età di quattro anni. Non sorprendetevi se durante i colloqui con le maestre dell’asilo, queste vi faranno notare che il bambino non ha in mente lo schema corporeo. I meno ansiosi tra i genitori osservano che è del tutto normale , le maestre ribattono che può invece trattarsi di un inconveniente se il bambino non mette a fuoco che noi essere umani abbiamo una testa, un tronco gli arti superiori e inferiori. I genitori potranno rispondere che il bambino ha capito perfettamente che gli esseri umani non sono marziani semplicemente occorre tempo perché questo sia tradotto su un foglio. Le maestre non sono convinte, è importante saper disegnare da subito, perciò bisogna seguire i bambini mentre sono all’opera ed eventualmente correggerli. Come farà altrimenti quando andrà a scuola? Davanti a episodi del genere sorge spontanea la domanda: è la nostra società che induce chi produce a stare al passo con le sue esigenze?
Passando all’analisi del mondo politico , vediamo perfettamente quest’affanno di prevedere in anticipo tramite la recente operazione degli exit poll, ossia quei sondaggi che vorrebbero comunicare, e magari qualche volta ci riescono, chi è il vincitore delle elezioni politiche un attimo dopo la chiusura dei seggi.
Il sondaggio è uno strumento indubbiamente utile per conoscere una situazione presente, avere dei dati che possono orientare meglio l’azione politica e capire le esigenze dei cittadini , ma quando diventano previsioni puramente pleonastiche, che poco incidono sul benessere delle persone e che spesso si prestano a errori e approssimazioni non è forse il caso di fermarsi a riflettere?
Il Buddhismo incita a vivere il presente con la famosa espressione “qui ed ora” noi potremmo tranquillamente coniare un nuovo motto “siamo qui per il futuro”.
Valentina Roselli
Ciao Valentina,
ho letto il tuo articolo e in effetti stiamo diventando figli del consumismo e tutto cio che ci va dietro. Sicuramente dovremmo vivere in un mondo più sereno più calmo tranquillo: non credi che questa frenesia, questo correre di continuo coi tempi sia solo tipico delle grandi città?
Complimenti per l’articolo!
Maria Vittoria
ciao Maria Vittoria
magari fosse tipico delle grandi città io l’ho riscontrato anche
in provincia o nei piccoli paesi anche se in misura minore…
decisamente dovremmo darci un regolata!!
grazie mille per i complimenti………